venerdì 21 giugno 2024
Erano presenti un centinaio di persone. Le operazioni si sono svolte in tranquillità. Diocesi e Caritas si interrogano sulle soluzioni che verranno adottate per garantire una accoglienza degna
Le operazioni di sgombero dell'ex Silos di Trieste

Le operazioni di sgombero dell'ex Silos di Trieste - ANSA

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Annunciato da almeno tre mesi, è stato effettuato questa mattina lo sgombero dell’ex Silos di Trieste, nei pressi della stazione ferroviaria, dove vivevano centinaia di persone migranti, in arrivo dalla rotta balcanica, in condizioni a dir poco precarie.

Lo sgombero si è svolto in tranquillità in circa due ore. Le forze dell’ordine erano presenti con Polizia, Carabinieri, Protezione civile, Guardia di finanza, Polizia locale. Presenti anche associazioni che si occupano di accoglienza.

La volontà di sgomberare l’ex Silos era stata comunicata a marzo in Senato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ma solo dieci giorni fa era stata emessa l’ordinanza in proposito da parte del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza.

L’ex Silos, ormai fatiscente, è un edificio privo di servizi, di proprietà di Coop Alleanza 3.0, luogo di sosta per centinaia di migranti. Quindi, se lo sgombero era ampiamente auspicato per le condizioni indecorose in cui le persone vivevano, da parte della diocesi di Trieste e della Caritas diocesana ci si interroga sulle soluzioni che verranno adottate per garantire una accoglienza degna ai migranti che erano ospitati nell’ex Silos.

La diocesi ha da tempo attivato un dormitorio nella parrocchia di via Sant’Anastasio per garantire una sistemazione decorosa ai migranti, ed evitare che le persone, spesso anche mamme con bambini, debbano vivere in condizioni igieniche del tutto inadeguate.

Per lo sgombero, sul retro del Silos, erano stati montati anche alcuni gazebo dove sono stati effettuati rilievi e controlli da parte delle forze dell’ordine e le prime visite sanitarie da parte di operatori dell’Azienda sanitaria giuliano isontina.

All’interno della struttura stamani c’erano meno di cento migranti, alcuni dei quali attendevano lo sgombero pronti con trolley e zaini. Alcuni erano senza documenti e forse chiederanno asilo, altri invece in possesso dei documenti saranno destinati a strutture di accoglienza, prevalentemente fuori regione.

Dopo lo sgombero, alla struttura è stato consentito l’accesso ai giornalisti, che hanno trovato conferma delle condizioni di degrado igienico-sanitario in cui le persone vivevano. Una situazione da tempo denunciata da associazioni che si occupano di accoglienza, con la Caritas diocesana in prima fila.

Resta incerto dove siano stati portati i migranti che vivevano nell’ex Silos. Si era ipotizzato un’area sul Carso, ma non è ancora stato completato l’allestimento della struttura. Forse alcuni saranno trasferiti in centri di accoglienza fuori da Trieste e anche fuori dalla Regione, come aveva recentemente anticipato il ministro Piantedosi.

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