La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, da oggi è sotto scorta per le minacce ricevute - Ansa
Basta voti numerici alle scuole elementari: dal prossimo anno scolastico torneranno i giudizi. Lo prevede un emendamento al decreto Scuola, approvato dalla commissione Cultura e Istruzione del Senato. «I bambini non possono essere considerati dei numeri, il giudizio valuta in maniera complessiva, come un voto non può fare», spiega la senatrice del Partito democratico, Vanna Iori, tra i firmatari dell'emendamento.
Intanto, dopo giorni ad alta tensione, i partiti di maggioranza hanno raggiunto l'accordo sul concorso straordinario per 32mila insegnanti precari delle scuole secondarie di primo e secondo grado, riservato a chi ha maturato almeno tre anni di servizio. Proprio le polemiche legate allo svolgimento della prova, hanno fatto alzare il livello dello scontro. Alla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, sono arrivate pesanti minacce, che hanno convinto gli apparati di sicurezza ad assegnarle la scorta. Alla ministra è arrivata la solidarietà di tutti i partiti e dei sindacati della scuola.
Il nuovo accordo, prevede che il concorso straordinario - che si farà dopo l'estate, presumibilmente in ottobre, al massimo a novembre -, non sia composto più di test “a crocette” ma articolato in una prova scritta con quesiti a risposta aperta. Chi parteciperà potrà svolgere la prova anche in un posto diverso rispetto a dove concorre. La prova deve essere superata con un punteggio minimo di sette decimi ed è distinta per classi di concorso e tipologia di posto. Per i posti comuni, il concorso mira alla valutazione delle conoscenze e delle competenze disciplinari e didattico metodologiche nonchè alla comprensione di un testo in lingua inglese. Per i posti di sostegno, mira alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, nonchè alla capacità di comprensione del testo in lingua inglese.
Intanto, proprio alla luce delle modifiche introdotte, in particolare, quella che innalza da 24mila e 32mila i posti a disposizione, il ministero dell'Istruzione ha sospeso la presentazione delle domande di partecipazione che doveva avvenire da domani.
Restano critici i sindacati, che hanno confermato l'intenzione di mobilitarsi contro l'intesa raggiunta, ricordando che al rientro a scuola, a settembre, si avrà una valanga di supplenti, almeno 200mila.
Domani sul Dl è previsto il voto di fiducia in Senato, poi si passa all'esame alla Camera; il testo deve essere definitivamente licenziato entro il 7 giugno.