Il 63,1% dei ragazzi di età compresa
fra i 16 e i 18 anni in Italia è a rischio abbandono scolastico.
La percentuale rimane alta anche nella fascia d'età fra i 14 e i
16 anni, dove i ragazzi che rischiano di abbandonare i banchi di
scuola sono il 49,8%, mentre per gli under 14 si scende al
17,8%. L'allarme sul fenomeno dell'abbandono scolastico giunge
dalla Fondazione Exodus nel giorno in cui il Governo presenta le
linee guida per la scuola italiana.
L'associazione fondata da don Antonio Mazzi, e che da oltre
25 anni combatte il fenomeno della dispersione scolastica, ha
svolto una indagine sull'abbandono e sul disagio sociale che ne
è la causa. Disagio che nel 65% dei casi sfocia nella
litigiosità e nel conflitto, nel 57% in condotte avventate, nel
55% nell'abitudine a mentire, nel 40% nella violazione della
legge, nel 30% nell'uso di stupefacenti.
Il malessere vissuto dai ragazzi viene manifestato
soprattutto nel rapporto distorto col cibo per affrontare il
senso di inadeguatezza, o come reazione a condizioni di stress
particolare. I giovani tendono ad avere eccessi nell'uso di
caffè o di prodotti energizzanti, nell'uso di anabolizzanti e di
farmaci senza prescrizione medica. Sono inoltre molto prematuri
nei primi approcci al fumo e all'alcol, nell'utilizzo di smart
drug (le cosiddette droghe furbe di origine vegetale), nelle
trasgressioni stradali nella guida di motocicli, e anche nel
sesso precoce e non protetto.
"Il Governo italiano - ha detto don Mazzi, presidente di
Exodus, in occasione del tradizionale meeting "Mille Giovani Per
La Pace", giunto quest'anno alla ventesima edizione e che si
svolge a Cassino (Frosinone) fino al 7 settembre - proprio oggi
ha presentato le linee guida della scuola. In tale contesto noi
riteniamo assolutamente necessaria una riforma radicale del
sistema scuola, vista la situazione che la Fondazione Exodus
tocca ogni giorno con mano. I nostri volontari sono impegnati da
tanti anni nell'aiuto ai giovani in condizioni di maggiore
disagio e alle loro famiglie, ma spesso il nostro impegno,
seppur molto importante, non basta se non è coadiuvato da un
sistema scolastico che funziona bene".