Un'aula del liceo artistico Giacomo e Pio Manzù, a Bergamo, dove sono già stati collocati dei divisori in plexiglass accanto a ciascun banco in modo da rispettare le regole del distanziamento e permettere il rientro degli studenti nella scuola a settembre - Ansa
Al termine di una maratona di due giorni, che ha visto l'ostruzionismo a oltranza dell'opposizione, la Camera ha approvato il decreto Scuola. I voti a favore sono stati 245 mentre i contrari 122. «È un provvedimento nato in piena emergenza che consente di chiudere regolarmente l'anno scolastico. Ora definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola in presenza e in sicurezza», è stato il primo commento della ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina.
Le regole per la Maturità
La nuova legge contiene, tra l’altro, le norme per la valutazione degli alunni (con il ritorno dei giudizi al posto dei voti numerici alle elementari), per lo svolgimento degli Esami di Stato di terza media (a distanza, con la presentazione di una tesina) e della secondaria di secondo grado, la Maturità (soltanto orale e in presenza). Inoltre, disciplina l’apertura di cantieri scolastici (con poteri speciali ai sindaci, per velocizzare le procedure) e per il concorso straordinario per 32mila cattedre della scuola media e superiore. Nel testo, anche un provvedimento per dare la possibilità alle famiglie degli alunni disabili, di chiedere al preside di reiscrivere il proprio figlio allo stesso anno già frequentato nel corso del 2019-2020. Questo, per dare la possibilità di completare il percorso di acquisizione delle competenze, bruscamente interrotto dalla sospensione delle lezioni in presenza.
Le scuole si organizzano
Intanto, le scuole si stanno organizzando per recepire le indicazioni di sicurezza del Comitato tecnico scientifico, anticipate giovedì dalla ministra Azzolina, durante il maxi-vertice (oltre 50 partecipanti) con tutte le componenti del mondo della scuola, oltre agli Enti locali. Divisori tra i banchi per garantire il distanziamento di almeno un metro tra gli studenti, mascherine obbligatorie per tutti dai sei anni in su, ma anche visiere per andare incontro alle esigenze di studenti con difficoltà respiratorie e ipoacusici. Niente doppi turni e sdoppiamento delle classi, che hanno riscosso la contrarietà della ministra, favorevole, invece, ad allungare la settimana al sabato, possibilità già prevista dall’autonomia scolastica e a ridurre le lezioni da 60 a 40 minuti. E ancora, montare tensostrutture, per garantire il distanziamento di almeno un metro, laddove non sarà possibile recuperare altri spazi. Sarà così il rientro in classe per 8 milioni di studenti. E alcune scuole, come il Liceo artistico “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo, stanno già montando i divisori in plexiglass. «Siamo pronti per la Maturità e per il rientro a settembre», annuncia il preside Cesare Botti.
In Veneto, invece, la Regione vuole fare tornare in classe gli allievi del terzo e quarto anno delle scuole professionali, in vista degli esami di qualifica e diploma.
I sindacati confermano lo sciopero
Di «sostanziale inconsistenza dell’azione di governo», parlano, infine, i sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda, confermando lo sciopero di lunedì e chiedendo «un provvedimento legislativo organico per consentire la riapertura in sicurezza a settembre, che tutti assumono a parole come obiettivo, ma che va perseguito rapidamente nei fatti».
Un «appello al governo» affinché chiarisca le condizioni della riapertura è stato lanciato dal segretario generale della Fism, la Federazione delle scuole materne paritarie, Luigi Morgano.
E la Fish, la Federazione per il superamento dell’handicap, lancia gli Stati generali della scuola, «per ridisegnare, ripensare, potenziare le soluzioni inclusive cogliendo le debolezze del sistema che sono divenute evidenti durante l’emergenza Covid – sottolinea il presidente Vincenzo Falabella – ma anche approfittando dell’occasione che si presenta di una profonda complessiva riforma dell’istruzione».