Dopo il primo round del congresso, riservato agli iscritti ai circoli del Pd, domenica va in scena la resa dei conti per i candidati alla segreteria dem. Possono votare gli elettori, ma anche i ragazzi che abbiano compiuto 16 anni, che si siano registrati all'Albo delle elettrici ed elettori del Pd e abbiano firmato la normativa sulla privacy. Gli stranieri possono votare se in possesso di regolare permesso di soggiorno o richiesta di rinnovo.
Chi non è iscritto al Pd deve anche versare un contributo minimo di 2 euro. Hanno l'obbligo di registrarsi on-line i ragazzi tra i 16 e i 18 anni, gli studenti e i lavoratori fuori sede e coloro che domenica non si troveranno nel loro Comune di residenza. Per votare si potrà barrare il nome della lista del candidato a segretario nazionale che si intende sostenere. I residenti all'estero potranno votare on-line registrandosi sul sito entro le 18 di oggi e pagando 4 euro su PayPal.
Di seguito le posizioni sui principali temi dell'attualità politica.
TASSE
Renzi: La ricetta più recente proposta dall’ex premier per l’abbattimento delle tasse riguarda l’Irpef: "Penso a 3 aliquote ma si dovrà studiare un percorso spiegando le coperture". Sul piatto del leader fiorentino anche "un'operazione strategica per le mamme". Il punto centrale però resta la necessità di "discutere in Europa per le coperture. Va fatta un'operazione quinquennale, un accordo per 5 anni". Renzi inoltre esclude sia una web tax sia una patrimoniale.
Emiliano: Il governatore della Puglia si dice critico sugli 80 euro del governo Renzi ed è invece favorevole all’introduzione di una patrimoniale. Nei giorni scorsi ha inoltre avanzato la proposta di "introdurre la web tax, per far pagare le tasse anche ai giganti dell'e-commerce in modo tale che con questo danaro sia più facile il pareggio di bilancio" e soprattutto "sia consentita anche la decontribuzione sui salari minimi in modo da far salire la busta paga e diminuire il costo del lavoro".
Orlando: Secondo il Guardasigilli "è giusto ridurre le tasse, ma non a tutti". Per questo, a suo avviso, serve "una tassazione che abbia una dimensione anche sovranazionale". Questo non esclude, però, una comunque necessaria "razionalizzazione della spesa pubblica, che va resa più produttiva". Anche Orlando è contrario alla patrimoniale e alla web tax, accetabile solo se inserita in un contesto fiscale europeo. Il ministro si è detto poi favorevole agli 80 euro in busta paga.
LAVORO
Emiliano: La campagna di Emiliano punta molto sulla reintroduzione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. "È evidente che il Jobs Act ha smesso di funzionare positivamente quando sono venuti meno gli sgravi fiscali, quindi non ciò che ha funzionato non è il jobs act, ma gli sgravi", ha spiegato prima di proporre di "adeguare la retribuzione di ciascuno alla sua dignità e ai suoi bisogni".
Renzi: Matteo non può che continuare a difendere il Jobs Act e rivendica i 710mila posti di lavoro in più creati dalla sua legge. Per l’ex premier "il futuro non è assistenzialismo, ma creare opportunità di lavoro perché lavoro è dignità e bellezza, oltre che l'elemento su cui poggia l'articolo 1 della Costituzione e l'idea stessa della convivenza civile".
Orlando: Orlando si dice contrario a una tassa sui robot ma insiste sulla necessità di politiche attive del lavoro e un reddito per
la disoccupazione e il passaggio tra un lavoro e l’altro. Il ministro della Giustizia non è a favore di una reintroduzione dell' l’articolo 18 ma ritiene siano necessari dei correttivi al Jobs act.
IMMIGRAZIONE
Renzi: In vista della stesura del bilancio 2020-2026 dell'Unione, la proposta dell’ex premier è "che i paesi che non accolgono i migranti non prendono i nostri soldi" come chiarito nei giorni scorsi. La soluzione di Renzi sta in un mix tra la gestione dell'accoglienza e i giusti investimenti in Africa. Sulla politica europea, ha ribadito l’esigenza che "i nostri amici dell'Est, a cui vanno i fondi che noi mettiamo annualmente, inizino a esser solidali nella gestione dei flussi migratori e la tecnocrazia europea smetta di vivere con i paraocchi".
Emiliano: "Interi settori economici resistono grazie ai migranti", spiega il governatore della Puglia. Secondo cui i migranti "non possono arrivare tutti insieme e in quelle condizioni" e quindi, dice, "serve un meccanismo legale che ci permetta di verificare se si tratta di persone pericolose. In questi anni abbiamo avuto un sistema che ha creato distorsioni e spreco di denaro pubblico".
Orlando: In parte il ministro della Giustizia saluta con favore il recente decreto migranti che, dice, "introduce alcuni elementi di forza nella gestione dei flussi, ma resta il problema fondamentale di una politica europea". Anche Orlando ha poi attaccato Di Maio per le sue parole sulle ong: "Non sono voce dal sen fuggita - ha attaccato - ma è un andare a cercare i voti della destra".
LEGGE ELETTORALE
Renzi: In assemblea del Pd, l'ex premier ha già proposto di tornare al Mattarellum, ma non ha mai nascosto di apprezzare anche alcuni aspetti del sistema francese, dove, spiega, "tra 15 giorni si saprà chi ha vinto". In ogni caso, Renzi sembra contrario a qualsiasi soluzione proporzionale: "La base per me è il maggioritario, ma è chiaro che sono in minoranza su questa cosa, perché fossi stato in maggioranza non si sarebbe posto il problema, ci sarebbe stato il ballottaggio come in Francia".
Emiliano: Secondo il governatore della Puglia "bisogna fare una legge elettorale nuova il prima possibile". Lui preferirebbe un maggioritario (anche il Mattarellum andrebbe bene) con i collegi uninominali, eliminando i capi lista bloccati per "restituire agli italiani la possibilità di scegliere i propri deputati".
Orlando: Per Orlando serve un'intesa comune all'interno del Pd. Per ora ha avanzato principi più che proposte definite: "Si può andare al voto un minuto dopo la legge elettorale ma non si può rimandare il Paese a votare con quesata legge, senza far scegliere quale governo vogliono, quali parlamentari vogliono, con due scenari: l’ingovernabilità o le larghe intese che non so tra chi sarebbero. Secondo me farebbero entrambe malissimo al Paese e al Pd. La legge elettorale è priorità assoluta".
ALLEANZE
Renzi: "Con quelli che se ne sono andati via dal Pd è ovvio che non facciamo alleanze". Ha detto chiaramente l'ex premier. Questo, ha però precisato, "a livello nazionale, poi a livello locale ciascuno fa quello che vuole". Il candidato ha poi detto di voler pensare alle alleanze solo dopo il voto, ma certo non ha escluso la possibilità di larghe intese.
Orlando: "Se si dovesse porre questo tema io chiedero la convocazione di un referendum, previsto dallo Statuto, per decidere se andare da con Berlusconi o Pisapia". Ha affermato il Guardasigilli. "Tra Pisapia e Berlusconi - ha comunque chiarito - scelgo Pisapia, se per questioni di rancore personale per Renzi non è così non credo sarà compreso dal nostro popolo".
Emiliano: Emiliano si è dichiarato a favore della ricostruzione di una coalizione dei centrosinistra. Che guardi a Pisapia e a quello che c'è a sinistra del Pd. Se nessuno vince meglio "un governo di programma con 10 punti condivisi, ma mai con Berlusconi".
ALITALIA
Renzi: "Io non ho messo centesimo di euro pubblico in Alitalia, ma questione va affrontata", ha chiarito Renzi. "Nei prossimi 10 anni il traffico aereo crescerà e un soggetto che assicura certi collegamenti è importante, fallimento management deve far riflettere, ma abbiamo bisogno che tratte siano servite". Per ora comunque l'importante "è sostenere il lavoro del governo e dopo il 30 il Pd farà una proposta che tenga insieme 3 temi: la tutela di migliaia di famiglie anche nell’indotto, la salvaguardia delle tratte italiane che servono all’economia e al turismo e un progetto paese che riguardi il Sud".
Orlando: Per Orlando, che non ha ancora formulato una proposta concreta, bisogna prendere atto del fatto che "aver delegittimato i sindacati, alla fine rende più difficile gestire queste vertenze". È stato Renzi a delegittimarli? "Non solo, sono anni in cui i sindacati
vengono delegittimati. Ultimamente credo ci sia stata una linea che andava in quella direzione".
Emiliano: "Nessuno nei governi di recente in carica ha osservato quello che accadeva in Alitalia, sono stati presi in contropiede su questo ennesimo disastro" Ha accusato Emiliano secondo cui bisogna evitare a ogni costo il fallimento: "Si sono trovati i soldi per non far fallire le banche, si troverà anche il modo di salvare Alitalia".
FINE VITA e TEMI ETICI
Orlando: Il ministro della Giustizia si è espresso recentemente sulla decisione di Zingaretti di garantire l'aborto negli ospedali del Lazio: "Chi fa quel lavoro deve garantire un servizio pubblico, frutto di battaglie del passato, per porre fine all'aborto clandestino". "Il diritto all'obiezione di coscienza - ha però evidenziato - va garantito e allo stesso tempo l'aborto previsto da una legge dello Stato". Meno esplicito sul fine vita "ma - dice - credo che si possa dire: "finchè sei lucido, puoi decidere cosa fare". Orlando come gli altri candidati si dice comunque contrario all'eutanasia.
Emiliano: "Quando sono ancora lucido e consapevole e nel pieno delle mie facoltà vorrei poter scegliere e chiedere che un trattamento sanitario non mi sia somministrato: il testamento biologico mi vede favorevole".
Renzi: "In questa legislatura si è fatto un passo in avanti sui diritti. Sulla legge del testamento biologico ha fatto bene il Parlamento". Per l'ex premier comunque l'aborto, secondo la legge, deve essere evitato il più possibile. "È un dramma soprattutto per le donne e si fa fatica a comprendere questo tema soprattutto nelle aule parlamentari.
EUROPA
Renzi: Sul rapporto con l'Ue l'ex premier è stato netto: "È una follia parlare di Italia fuori dall'euro, anche se - ha aggiunto - Europa sì ma non così. In sostanza, l'Unione "non risponde alle esigenze dei cittadini. Un'Europa che si affida alla burocrazia è morta".
Emiliano: Anche il governatore della Puglia si è detto "assolutamente contrario alla uscita dall'euro. Io sono per gli Stati uniti di Europa, il reddito minimo di dignità europeo e una procura europea e reati federali".
Orlando: Il guardasigilli è concorde con le posizioni degli altri due sfidanti: "L'uscita dall'euro è una follia e un tabù, l'Italia fuori dall'euro è niente, la nostra prospettiva è l'Europa". "Quando farò iniziative - ha aggiunto - avrò sempre alle spalle la bandiera dell'Europa" ha messo in chiaro.