martedì 15 novembre 2022
La cerimonia a Camerota. Il ricordo dell'ambasciatore e del carabiniere uccisi in Congo. Riconoscimenti a Giuseppe Antoci e Katia La Rosa
Un momento della cerimonia a Camerota.

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E’ stato consegnato nei giorni scorsi a Camerota il “Premio Internazionale Nassiriya per la Pace” edizione 2022. Il riconoscimento viene conferito a persone che si sono distinte nella promozione della pace, nella diffusione della legalità e dell’impegno civile. Quest’anno è stato caratterizzato inoltre dall’inaugurazione di tre “pietre d’inciampo” dedicate all’ambasciatore italiano Luca Attanasio e al carabiniere Vittorio Iacovacci (vittime di un agguato in Congo) e al brigadiere Carmine Tripodi (carabiniere ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1985).
Il premio 2022 è andato, tra gli altri, all’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, costretto a vivere sotto scorta a causa delle numerose minacce subite, e alla giornalista Katia La Rosa, presidente di It Difesa, insigniti dall’associazione culturale Elaia, presieduta da Vincenzo Rubano, che in sinergia con lo Stato maggiore della difesa organizza l’evento voluto anche per onorare la memoria dei carabinieri, dei militari dell’Esercito e dei civili che persero la vita nell’attentato, oltre a ricordare l’impegno di tanti soldati attualmente impegnati in numerose missioni di pace nel mondo.
La cerimonia si è svolta all’Anfiteatro del Santuario dell’Annunziata di Licusati. Erano presenti il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, e personalità delle forze armate e del mondo civili e della magistratura. La giuria ha assegnato a La Rosa l’ambito premio “per la realizzazione di progetti umanitari e culturali, a sostegno della pace, distinguendosi per la dedizione e lo spirito di servizio”. «Sono orgogliosa di ricevere questo alto riconoscimento – ha dichiarato la giornalista La Rosa – che desidero dedicare a tutte le vittime civili innocenti di ogni conflitto e a tutti i caduti in guerra, che con onore hanno sacrificato la loro vita per servire con fedeltà lo Stato. Stiamo vivendo un momento di crisi internazionale, evidentemente, ancora oggi non abbiamo imparato una delle lezione più importanti della storia: che con la guerra tutto può essere perduto, mentre la pace è la condizione indispensabile per edificare una civiltà “umana”. L’uomo è nato per procreare e non per sopprime la vita con il suo libero arbitrio». La giornalista, già fondatrice del progetto “Italia in un abbraccio” (www.italiainunabbraccio.it), proprio di recente ha presentato a bordo dell’Amerigo Vespucci, attraccata al porto di Genova, il primo manifesto della Pace “Salvator Mundi”, da lei ideato. Il documento raccoglie illustri punti di vista (tra i tanti a sottoscriverlo, il premio Nobel per la Pace, professor Riccardo Valentini, membro dello staff di Al Gore che fu insignito del Nobel per la pace 2007, e mons. Enrico dal Covolo, vescovo titolare di Eraclea ed assessore nel Pontificio comitato di scienze storiche) e ha come obiettivo quello di raccontare questo particolare momento storico analizzando l’impatto e proponendo possibili vie d’uscita.

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