giovedì 3 dicembre 2020
Al termine di una giornata politica complicata la conferenza stampa del presidente del Consiglio per illustrare le misure in vigore del 4 dicembre. Spostamenti, limitazioni nei giorni di festa, scuola
Il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di stasera a Palazzo Chigi

Il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di stasera a Palazzo Chigi - Ansa

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"Abbiamo evitato un lockdown generalizzato ma ora, verso il Natale, non dobbiamo abbassare la guardia per evitare l'impennata dei contagi". Lo ha affermato Giuseppe Conte nel corso della conferenza Stampa a Palazzo Chigi, in cui ha illustrato le misure in vigore con il nuovo Dpcm di dicembre: divieto di spostamenti tra Regioni, anche se in fascia gialla, tra il 21 dicembre e il 6 gennaio e anche tra Comuni il 24 e 25 dicembre e il 1 gennaio.

«Non siamo qui per galleggiare, non stiamo galleggiando...». Al termine dell’ennesima giornata complicata, il premier Giuseppe Conte approfitta del destro offertogli dalle domande dei cronisti nella conferenza stampa serale per provare a sottrarsi all’assedio politico e mediatico che incalza il governo da più parti: i malumori e il «disappunto» delle Regioni dopo la stretta varata col Dpcm notturno; lo stallo sulle riforme fra le forze di governo; le continue voci su eventuali rimpasti; l’inasprirsi della discussione sulla riforma del Mes e il timore che i malpancisti 5s alterino equilibri e tenuta della maggioranza; e, non ultime, le quasi mille vittime da Covid–19 di giornata e i timori di una terza ondata a gennaio.

Pressioni da più lati, dunque, ma alle quali il premier non sfugge, nemmeno dialetticamente: «Non mi sottraggo al confronto», ribatte, qualora dovessero arrivare richieste di rivedere la squadra di governo, ma «i miei ministri sono i migliori, io sono il capitano di una squadra. E la parola rimpasto è da vecchia politica, piuttosto c’è la necessità di un rilancio del programma». Pure sulle accuse di rallentamenti nella compilazione del piano per i 209 miliardi di fondi europei, Conte replica con vigore: «Non siamo in ritardo sul Recovery fund. Stiamo preparando per lunedì, anche se il giorno deve essere ancora concordato, un Consiglio dei ministri straordinario dedicato a questo. Approveremo il Recovery plan e la struttura di governance, non tutti i singoli progetti», annuncia, garantendo che «aggiorneremo il Parlamento continuamente sullo stato dell’arte» e che «il confronto è settimanale con l’Unione europea». E non solo: «Stiamo correndo su diversi dossier, compreso quello di Autostrade».

Toni decisi, i suoi, anche sul caso dell’intervento della scorta per tutelare la compagna durante un "assalto" del programma Le Iene: «Nessun uso improprio», degli agenti assicura. Lo attacca forte anche l’opposizione di centrodestra che, durante la sua conferenza stampa, occupa l’Aula della Camera: la leader di Fdi Giorgia Meloni invoca l’intervento del capo dello Stato Sergio Mattarella e il capogruppo leghista Riccardo Molinari dà a Conte del «dittatore» perché ha preferito dare l’annuncio del Dpcm in tv «scavalcando le istituzioni democratiche» come «nel Cile di Pinochet». In più, come se non bastasse, c’è tensione nella maggioranza, dopo una serie di riunioni a Palazzo Chigi (la mattina sulle riforme economico–sociali e il pomeriggio su quelle istituzionali) concluse con un nulla di fatto. Iv e Pd chiedono di convocare un vertice coi leader per sciogliere i nodi di merito e metodo.

E i capigruppo dem Andrea Marcucci e Graziano Delrio, lamentano che da oltre un anno il Pd attende passi avanti sulle riforme - legge elettorale, revisioni costituzionali - che ancora «non sono stati compiuti» ricordando che «la responsabilità della sintesi spetta a Conte che guida la coalizione». L’altro fronte interno che inquieta il premier è la mancata compatezza della maggioranza sulle misure anti pandemia. Conte replica anche a loro: «In un mese abbiamo portato l’Rt sotto l’1». Insomma, le fibrillazioni sono tante. E c’è chi legge perfino un atto dovuto, ossia l’emanazione del decreto legislativo con i nuovi collegi del Rosatellum (in applicazione del taglio dei parlamentari), come una mossa–avvertimento per blindare il governo da tentazioni di “crisi al buio”: attenti, perché il ricorso alle urne ora è possibile. Dal canto suo, Conte chiede unità. E le parole che pronuncia al vertice delle Nazioni unite sulla pandemia potrebbero valere anche per la maggioranza: «Non è il momento di far prevalere divisioni e rivalità, ma di agire insieme per ricostruire un futuro migliore».

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Il video della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte:


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