ROMA «Ora il lavoro a tempo indeterminato costa meno ed è in aumento dal 16 al 24%. Ciò significa che su 100 contratti nuovi che si fanno, 24 sono a tempo indeterminato. Prima della decontribuzione erano 16». Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, risponde a chi fa notare il calo delle assunzioni nel primo trimestre del 2016 reso noto l’altroieri dall’Inps. «Con la decontribuzione del lavoro stabile – sottolinea il ministro – il governo ha voluto dare una spallata a un modo di pensare che portava a non assumere a tempo indeterminato. Penso che ci stiamo riuscendo e negli ultimi 12 mesi lo abbiamo dimostrato». Per Poletti «il calo era largamente prevedibile, viste le assunzioni fatte a dicembre. Nel 2015 siamo intervenuti con la decontribuzione, che ora ha un
decalage. In sede di Stabilità decideremo se proseguire per il terzo anno ancora con un
decalage della decontribuzione e valuteremo l’ipotesi di anticipare un taglio strutturale del cuneo fiscale». Il ministro ha anche annunciato che dal 2 giugno partirà il
parttimeagevolato, che potrà essere scelto dai lavoratori del settore privato con almeno 20 anni di contributi e a tre anni dalla maturazione dell’età per la pensione di vecchiaia. Intanto, è stata firmata un’intesa per la formazione intensiva di 1.000 iscritti a Garanzia giovani con il progetto
Young Digital. Verranno fornite le competenze digitali che le imprese cercano e non riescono a trovare o trovano con molta difficoltà. E al termine della formazione, che durerà 12 settimane, i ragazzi verranno messi direttamente in contatto, grazie a Modis Italia (società del gruppo Adecco specializzata nell’Information
& Communication Technology), con le aziende che intendono assumere.
Maurizio Carucci © RIPRODUZIONE RISERVATA