Non si placa la polemica interna al M5S sul caso Pizzarotti. Il sindaco di Parma, scaricato dal suo partito dopo l'avviso di garanzia sulle nomine al teatro Regio, accusa i grillini di averlo condannato a prescindere. "Mi dispiace perchè il danno è stato fatto al movimento" dice. "Sono i 5 Stelle a essere danneggiati da irresponsabili che invece di metterci la faccia - come io ho sempre fatto - si nascondono dietro le mail anonime" spiega il primo cittadino in una intervista a "La
Repubblica". Per il momento nessuna ipotesi concreta di un ricorso anche perché, è l'accusa di Pizzarotti, il M5S si attiene ad un presunto regolamento "non scritto" per motivare la sua espulsione.
"Grazie ai messaggi di affetto e di
stima che mi sono arrivati dagli attivisti. Grazie anche a
tutte le istituzioni di differente colore politico che mi hanno
espresso solidarietà. Come ha detto recentemente Cacciari, di
questi tempi a fare il sindaco ci vuole un pazzo. Ma ci vuole
anche uno che ami la sua città, e che metta al di sopra di
tutto il bene della propria città" scrive oggi Pizzarotti, sulla sua pagina Facebook.
Il Movimento 5 Stelle "ha semplicemente
applicato una regola. Un avviso di garanzia nascosto per tre
mesi è un dato inconfutabile. Abbiamo applicato una regola,
perchè il Movimento 5 Stelle è il Movimento 5 Stelle e non il
Pd" ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, a
Volla, nel Napoletano a margine di una iniziativa per l'amianto. Il caso Pizzarotti e quello Nogarin
"sono molto diversi" ha detto sempre Di Maio a
Skytg24: "Su Nogarin non abbiamo ancora deciso", ma "è stato
trasparente".
Il Pd parte all'attacco. "Siamo all'antica, preferiamo vederci di persona, non riceviamo mail anonime che ci dicono se dobbiamo dimetterci o meno" dice il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. La decisione di oggi é in assoluta continuità rispetto al passato. Nel Movimento l'uno vale uno in realtà non esiste. Mi ricorda molto "La fattoria degli animalì di Orwell, in cui
c'è qualcuno che è più uguale degli altri" dice il vice
segretario del Pd Lorenzo Guerini. "Cari grillini, eravate partiti con lo
streaming e 'uno vale unò, siete finiti agli ordini di mail
anonime. Ribellatevi, la libertà è bella" scrive su
Twitter il presidente del Pd, Matteo Orfini.