Nuovo caso di prelievo sullo stipendio: riguarda il personale non docente Ata. Lo denunciano i sindacati riferendosi a una circolare del ministero dell'Istruzione che chiede la restituzione al personale ausiliario, tecnico e amministrativo della scuola dell'incentivo economico, stabilito con un accordo del 2011, per mansioni che vanno oltre i normali compiti. «Impugneremo questo provvedimento perché - ha subito affermato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima - è ingiusto, iniquo e offensivo. Il personale Ata tra l'altro ha delle retribuzioni tali che gridano vendetta».
Ma la risposta del ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza non si è fatta attendere: «Anche il personale Ata può stare
tranquillo perché stiamo lavorando sia sul fronte Ata che
sugli insegnanti. Ho incontrato, insieme, gli staff del Miur e del Mef per lavorare su questi temi». Quindi si dovrebbe trovare una soluzione anche al nuovo caso di prelievo
sullo stipendio, riguardante stavolta il personale non docente.
La circolare del ministero contestata e che dovrebbe essere annullata, prevede il prelievo degli aumenti contrattuali legati alla professionalità (incentivi che vanno da un minimo di 600 a un massimo di 1.800 euro annui che si tra traducono mensilmente in una cifra che va dai 50 ai 150 euro). Potrebbero essere 8mila le persone coinvolte. Anche la Uil scuola ha già inviato una lettera al ministro Carrozza nella quale viene sollecitato il ritiro del provvedimento, giudicato come «un altro pasticcio».