Insieme per la pace - Fotogramma
Ci sarà anche il Pd sabato in piazza. Sottolineando senza se e senza ma «la solidarietà al popolo ucraino», il Partito democratico scioglie le riserve sulla pace. E dopo il sit-in davanti all’ambasciata russa all’indomani dell’invasione e ripetuta lo scorso giovedì 13 ottobre, sabato prossimo sarà in piazza per sostenere la grande mobilitazione di “Europe for peace” per il cessate il fuoco.
«Il mondo é in pericolo e la minaccia atomica incombe. La terribile guerra innescata da Putin sta portando il nostro Pianeta sull’orlo dell’abisso» scrive Marco Furfaro, deputato e responsabile nazionale Movimenti e Associazioni del Partito Democratico, in una lettera pubblica indirizzata a nome del Pd a Sergio Bassoli, portavoce di Europe for Peace e ai presidenti di Acli e Arci, Emiliano Mafredonia e Daniele Lorenzi.
«Siamo - aggiunge il parlamentare del Pd - al fianco del popolo ucraino, rinnoviamo la nostra solidarietà e vicinanza alla resistenza ucraina, che continueremo a sostenere, e adopereremo ogni nostro sforzo diplomatico, in linea con l’Unione Europea e i nostri alleati, per far cessare la guerra e costruire una pace che sancisca le ragioni delle vittime, dei profughi, di tutti coloro che hanno visto morire i propri cari in nome di una scellerata invasione. In questi mesi abbiamo accolto, aiutato e sostenuto i rifugiati ucraini, mettendo il nostro partito a disposizione come luogo e aiuto concreto per chi ne ha bisogno».
Per questo - conclude Furfaro - saremo presenti e invitiamo i nostri iscritti, militanti, amministratori locali a partecipare alla grande manifestazione nazionale per la pace di sabato 5 novembre che avete organizzato a Roma, con Arci, Acli, sindacati, associazioni e tanta società civile. Saremo a Roma e in ogni manifestazione che si mobilita in solidarieta’ con il popolo ucraino, il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe di Putin: la pace é nell’interesse di tutti. Senza mettere bandierine di partito su questa o quella piazza, ma per sostenerne e rafforzarne le ragioni. Per il popolo ucraino, per l’Europa, per il popolo italiano che chiede pace e un mondo in cui si possa convivere senza ricorrere all’uso della forza».
Il segretario del Pd, Gianni Letta sarà quindi in piazza a Roma, insieme al leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte (che aveva già annunciato l’adesione del movimento a metà ottobre) e come migliaia di altre associazioni e cittadini della società civile, senza bandiere di partito. Con l’obiettivo comune di chiedere il cessate il fuoco, malgrado le divisioni che nelle ultime settimane avevano contraddistinto le due coalizioni.
«È un momento che ci chiama tutti in causa, nessuno escluso», aveva spiegato Conte in un video messaggio postato sui social per annunciare l’adesione del movimento alla manifestazione nazionale di Roma.
«Avete notato che non si sente più pronunciare la parola pace? In questi giorni si sente solo parlare di armi, di strategie militari e di nuovi invii di arsenali bellici. Ma le ipotesi di negoziati e di lavoro diplomatico e le speranze diplomatiche sembrano non scaldare i cuori di politica e media mainstream».
Naturalmente ci sono anche altre adesioni di forze politiche all’appello lanciato dalla Rete per la pace e il disarmo. Tra di esse Articolo uno, Sinistra italiana e Verdi, Rifondazione comunista, Unione popolare.
La Manifestazione nazionale del prossimo 5 novembre è stata preceduta da un weekend di mobilitazioni diffuse che hanno coinvolto oltre 30.000 persone in più di 100 città italiane «A testimonianza del grande sostegno dell’opinione pubblica italiana a processi di pace che si concentrino sull’apertura di dialogo e negoziato. Creando veri spiragli di Pace» sottolineano gli organizzatori.
Il manifesto per il 5 novembre - Efp