Estendere le esenzioni dall'innalzamento dell'età pensionabile anche alle pensioni di anzianità e creare un fondo per stabilizzare l'Ape sociale. Sono le proposte aggiuntive del governo che il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha messo sul tavolo per convincere i sindacati a raggiungere un'intesa sui temi previdenziali nel corso dell'incontro di questa mattina a Palazzo Chigi. Il tavolo è stato aggiornato a martedì.
La deroga dal meccanismo di aumento dell'età per 15 categorie di lavori gravosi era già stata proposta per le pensioni di vecchiaia, che dal 2019 scatteranno a 67 anni invece che a 66 e 7 mesi. La novità sta nell'estensione alle uscite anticipate, che resterebbero così agli attuali 42 anni e 10 mesi di contribuzione (per le donne 41 e 10 mesi) invece di salire a loro volta di cinque mesi.
Secondo il premier si tratta di uno sforzo significativo da parte del governo. "Sono misure doverose di equità sociale e vi chiediamo di sostenerle", ha sottolineato Gentiloni rivolto ai sindacati.
Le prime valutazioni espresse delle forze sociali confermano le divergenze già emerse nei giorni scorsi. Ci sono "distanze evidenti rispetto agli impegni presi", ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, mentre rispetto al numero degli esentati dall'innalzamento dell'età pensione "continuiamo a parlare di una platea molto ridotta. Confermiamo quindi la necessità che si risponda con la mobilitazione".
Di tutt'altro parere la Cisl: «Riteniamo che questo lavoro sia importante - ha affermato la segretaria generale Annamaria Furlan - e che già questa legge finanziaria debba responsabilmente acquisirlo e trasformarlo in "diritto" per i lavoratori». La UiI, ha detto il leader Carmelo Barbagallo è «pronta ancora una volta a confrontarsi e a cercare di potare avanti qualche risultato in più».