mercoledì 5 settembre 2018
Il Movimento per la pace esprime la sua contrarietà. L'esperto tedesco Grässlin: arma pericolosa, provoca disturbi al cuore e mutilazioni agli occhi
Il taser a Milano (Fotogramma)

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«No alla pistola taser». Alla vigilia della sperimentazione in 12 città (Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Genova, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Brindisi), annunciata dal Viminale, Pax Christi Italia esprime la sua contrarietà all’introduzione della la pistola 'elettrica' in dotazione da oggi ad agenti di forze dell’ordine. Un mezzo «per poter difendere in modo adeguato il popolo italiano», secondo gli intenti del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Dal Viminale fanno sapere che le richieste per estendere la sperimentazione del Taser "si sono moltiplicate" e per questo motivo è allo studio una legge per dare la possibilità di utilizzare lo strumento pure da parte degli agenti della polizia locale.

Pax Christi Italia ha incontrato a Merano nei giorni scorsi Jürgen Grässlin, informa il Movimento cattolico per la pace, il più famoso oppositore tedesco all’industria delle armi, autore di numerose pubblicazioni e di film, premiato in varie occasioni. «La pistola Taser e tutte le nuove armi non letali che si stanno sperimentando – spiega Grässlin – sono di fatto molto pericolose perché possono provocare disturbi gravissimi, al cuore, al sistema nervoso con vere e proprie mutilazioni agli occhi, per esempio. Sono sistemi d’arma che stanno alimentando e sviluppando la produzione e il mercato delle nuove armi e che hanno cominciato in Usa ad essere usate e legittimate nella guerra contro il terrore e si stanno usando in Germania, ora in Italia e in altri paesi europei».

Non è questa la strada da seguire, sostiene l’oppositore tedesco e ribadisce Pax Christi. «Noi vogliamo una società di pace, non di violenza repressiva con strumenti pericolosi e violenti che possono compromettere la vita delle persone solo per esigenze di repressione». «Noi dobbiamo mobilitarci – continua Jürgen Grässlin – per garantire la democrazia e la partecipazione dei cittadini per un mondo libero dalla violenza. Quello che noi facciamo, con la nostra mobilitazione contro le armi non è tanto una guerra 'contro' l’industria delle armi, ma semmai una azione per la democrazia, perché trionfi quello che abbiamo pensato e agito dopo la seconda guerra mondiale come democratici, come realtà umanitarie e in gran parte come cristiani».

In un mondo che vede crescere violenze e guerre da ogni parte, dalla Libia alla Siria, Pax Christi Italia «ribadisce il proprio impegno per un disarmo integrale, e con il prof. Jürgen Grässlin, esprime la preoccupazione per la strada imboccata di una apparente sicurezza ottenuta armando la Polizia con la pistola taser e proponendo modifiche alla legge sulla legittima difesa».

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