giovedì 3 aprile 2025
Un'indagine della Postale scova, nel dark web, l'agghiacciante sito "Wikipedo", frequentato da chi abusa di minori: 4 arresti, 15 indagati, migliaia di file e una piattaforma globale di orchi bloccata
Una investigatrice della Polizia postale davanti allo schermo del computer, sulle tracce dei pedofili online.

Una investigatrice della Polizia postale davanti allo schermo del computer, sulle tracce dei pedofili online. - Courtesy of Polizia di Stato

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Si nascondevano nella parte oscura della Rete, in quello che viene ormai chiamato il "dark web". E lì avevano edificato un sito, denominato "Wikipedo" (probabilmente a mo' di citazione, sfacciata e beffarda, delle pagine della nota enciclopedia online Wikipedia) che era dedicato esclusivamente al mondo della pedopornografia. Tanto che, nello scorrere quelle pagine, gli investigatori della Polizia Postale si sono imbattuti perfino in un agghiacciante "manuale di istruzioni per il pedofilo", con le indicazioni per quanti abusano di minorenni, sempre intenti a cercare di evitare di essere scoperti dalle forze dell'ordine.

L'identikit degli insospettabili: dall'avvocato all'operaio

L'indagine, chiamata "Stream", condotta dai super poliziotti del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia online, coordinati dalla Procura di Napoli, ha portato finora all'arresto di quattro persone. Come riscontrato anche in passate indagini, si tratta in apparenza di soggetti "insospettabili". I loro identikit e il loro atteggiamento non facevano sospettare ai conoscenti che avessero quelle predilezioni criminali. Le generalità non sono state diffuse dagli organi giudiziari, solo i profili personali: si tratta di un informatico 49enne di Biella, in Piemonte; di un massaggiatore 36enne della provincia di Pesaro-Urbino, nelle Marche; di un operaio 22enne di Caserta, in Campania; e di un disoccupato 27enne di Foggia, in Puglia. I quindici indagati invece oscillano fra i 22 e i 67 anni d'età e fra loro ci sarebbero un avvocato, un altro operaio, alcuni impiegati e alcuni professionisti.

​Migliaia di files e "portafogli" con criptovalute

Arrestati e indagati sono stati trovati in possesso di materiale che ora la polizia sta esaminando. In particolare, ad alcuni di loro sono stati sequestrati numerosi wallet (termine anglosassone che designa il portafoglio, che ormai può essere anche digitale) contenenti criptovalute (usate probabilmente per le transazioni legate alla compravendita di materiale pedopornografico) e dversi hard disk e dispositivi informatici contenenti decine di migliaia di files con immagini e altro materiale illegale, una sorta di campionario di abusi e perversioni in danno di bambini e ragazzi.

​Un'indagine globale: 1.400 sospettati in 35 Paesi

Lo sfruttamento sessuale minorile è una delle principali minacce alla sicurezza interna dell'Unione Europea, avvertono gli esperti della Polizia postale: "Lo evidenzia un recente rapporto denominato "Socta" (che sta per "Serious Organised Crime Threat Assessment), - fanno sapere in una nota -. E l'evoluzione digitale - ha facilitato la diffusione di questi crimini, creando piattaforme senza confini per il contatto con le vittime, la produzione e la condivisione di materiale pedopornografico". Così, la risposta a livello investigativo deve essere altrettanto "senza confini". E difatti, grazie al coordinamento di Europol, l'operazione ha visto un'efficace "cooperazione transfrontaliera" tra le forze dell'ordine, con la partecipazione di oltre 35 Paesi (tra cui Germania, Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Canada), portando "alla chiusura della piattaforma e all'identificazione di quasi 1.400 sospettati a livello globale".

​La piattaforma mondiale degli orchi: 1,8 milioni di utenti in tre anni

Ed è proprio se si esaminano le risultanze globali dell'indagine che si resta sconcertati. La piattaforma dedicata alla pedopornografia on-line denominata "Kidflix" (anche qui con un nome allusivo dal sapore beffardo) è stata creata nel 2021 - annotano gli inquirenti - da un cybercriminale che ne ha tratto ingenti profitti, diventando rapidamente una delle piattaforme più utilizzate dai pedofili: solo Tra aprile 2022 e marzo 2025, ha registrato ben 1,8 milioni di utenti in tutto il mondo. L'11 marzo 2025 le autorità tedesche e olandesi hanno sequestrato il server che al momento del sequestro conteneva circa 72mila video. In totale, hanno calcolato quegli investigatori, "91mila video unici sono stati caricati e condivisi per una durata complessiva di 6.288 ore, in media circa 3,5 nuovi video ogni ora, molti dei quali sconosciuti alle forze dell'ordine prima dell'indagine. A differenza di altre piattaforme simili, Kidflix non solo permetteva di scaricare files che gli inquirenti archiviano come "Csam" (Child Sexual Abuse Material), ma offriva anche la possibilità di streaming; i pagamenti venivano effettuati in criptovalute, successivamente convertite in token (ossia gettoni virtuali il cui valore viene determinato di volta in volta dalla società di emissione). E gli utenti potevano ottenere a loro volta dei token, caricando nuovi contenuti, verificando titoli e descrizioni video e assegnando categorie ai video. I contenuti erano disponibili in diverse qualità e potevano essere sbloccati a pagamento. Insomma, un vero e proprio supermarket degli orrori e delle violenze, ora smantellato.



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