mercoledì 20 luglio 2016
​L'aula del Senato a scrutinio segreto blocca l'uso delle telefonate alle Olgettine. Bagarre e scambio di accuse tra Pd e M5s.
Ruby ter, no alle intercettazione per Berlusconi
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​Le intercettazioni telefoniche di Silvio Berlusconi con le cosiddette "olgettine", le donne che animavano le serate di Arcore, non potranno essere utilizzate dal Tribunale di Milano. Ma il voto del Senato (Berlusconi era parlamentare all'epoca dei fatti) scatena la bagarre fra il Pd e il Movimento 5 stelle. La Giunta per le immunità si era espressa a favore dell'utilizzo delle trascrizioni nel procedimento penale a carico dell'ex presidente del Consiglio, ma il risultato dell'aula, che vota a scrutinio segreto, non conferma la decisione: i voti a favore si fermano a 120, ben al di sotto della normale soglia di maggioranza, i contrari sono 130 e gli astenuti 8. A fine votazione, si scatena la protesta dei senatori del M5S, che lanciano invettive all'indirizzo dei banchi del centrodestra. A loro rispondono i parlamentari del Pd, che li accusano di aver fatto, nel segreto dell'urna, il contrario di quanto avevano dichiarato. Controreplica degli stellati, con urla di "vergognatevi" e "Renzusconi". Grasso sospende la seduta e si scatena la guerra delle dichiarazioni. "Prove di alleanza in aula tra M5S e destre", commenta il renziano Andrea Marcucci. "Le manovre sporche dei 5 stelle salvano Berlusconi con il voto segreto. Come la Lega salvò Craxi nel 1992. Parlano di moralità ma agiscono nell'ombra", afferma il senatore del Pd Luciano Pizzetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Le accuse corrono anche su Twitter: "M5s in Senato a voto segreto vota con tutte le destre e salva Berlusconi. Poi accusa il Pd, un film già visto...", attacca Monica Cirinnà. E il capogrupo democratico Luigi Zanda si dice "certo che il gruppo del Pd ha votato compattamente a favore della decisione della giunta di concedere all'autorità giudiziaria l'uso delle intercettazioni di Silvio Berlusconi. Sono molto meno certo che, nel voto segreto, ci sia stato lo stesso comportamento da parte di gruppi che pur avevano espresso, nel dibattito d'aula, la stessa posizione". Sarcastico il senatore M5S Marco Scibona su Twitter: "Fantastico - scrive - vedere la maggioranza correre ai ripari per colpe proprie... excusatio non petita, accusatio manifesta". Scibona sottolinea anche la dinamica della votazione: "Non abbiamo chiesto il voto segreto e non lo abbiamo appoggiato - spiega al cronista - e del resto se noi fossimo davvero l'ago della bilancia sarebbero passati tanti provvedimenti in modo diverso qui al Senato. Se non passa un voto è la maggioranza che manca: e se accusano noi è perché non sono sicuri dei loro". Posizione ribadita ufficialmente dal capogruppo M5S Stefano Lucidi: "Il patto del Nazareno è risorto", accusa. "Il Pd con il voto segreto salva Berlusconi e prova - rincara la dose Lucidi - a puntellare la sua sempre più scricchiolante maggioranza".
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