Le intercettazioni telefoniche di
Silvio Berlusconi con le cosiddette "olgettine", le donne che
animavano le serate di Arcore, non potranno essere utilizzate dal
Tribunale di Milano. Ma il voto del Senato (Berlusconi era
parlamentare all'epoca dei fatti) scatena la bagarre fra il Pd e
il Movimento 5 stelle. La Giunta per le immunità si era espressa
a favore dell'utilizzo delle trascrizioni nel procedimento penale
a carico dell'ex presidente del Consiglio, ma il risultato
dell'aula, che vota a scrutinio segreto, non conferma la
decisione: i voti a favore si fermano a 120, ben al di sotto
della normale soglia di maggioranza, i contrari sono 130 e gli
astenuti 8.
A fine votazione, si scatena la protesta dei senatori del M5S,
che lanciano invettive all'indirizzo dei banchi del centrodestra.
A loro rispondono i parlamentari del Pd, che li accusano di aver
fatto, nel segreto dell'urna, il contrario di quanto avevano
dichiarato. Controreplica degli stellati, con urla di
"vergognatevi" e "Renzusconi". Grasso sospende la seduta e si
scatena la guerra delle dichiarazioni. "Prove di alleanza in aula
tra M5S e destre", commenta il renziano Andrea Marcucci. "Le
manovre sporche dei 5 stelle salvano Berlusconi con il voto
segreto. Come la Lega salvò Craxi nel 1992. Parlano di moralità
ma agiscono nell'ombra", afferma il senatore del Pd Luciano
Pizzetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Le
accuse corrono anche su Twitter: "M5s in Senato a voto segreto
vota con tutte le destre e salva Berlusconi. Poi accusa il Pd, un
film già visto...", attacca Monica Cirinnà. E il
capogrupo democratico Luigi Zanda si dice "certo che il gruppo
del Pd ha votato compattamente a favore della decisione della
giunta di concedere all'autorità giudiziaria l'uso delle
intercettazioni di Silvio Berlusconi. Sono molto meno certo che,
nel voto segreto, ci sia stato lo stesso comportamento da parte
di gruppi che pur avevano espresso, nel dibattito d'aula, la
stessa posizione".
Sarcastico il senatore M5S Marco Scibona su Twitter: "Fantastico
- scrive - vedere la maggioranza correre ai ripari per colpe
proprie... excusatio non petita, accusatio manifesta". Scibona
sottolinea anche la dinamica della votazione: "Non abbiamo
chiesto il voto segreto e non lo abbiamo appoggiato - spiega al
cronista - e del resto se noi fossimo davvero l'ago della
bilancia sarebbero passati tanti provvedimenti in modo diverso
qui al Senato. Se non passa un voto è la maggioranza che manca: e
se accusano noi è perché non sono sicuri dei loro". Posizione
ribadita ufficialmente dal capogruppo M5S Stefano Lucidi: "Il
patto del Nazareno è risorto", accusa. "Il Pd con il voto segreto
salva Berlusconi e prova - rincara la dose Lucidi - a puntellare
la sua sempre più scricchiolante maggioranza".