lunedì 23 luglio 2012
Il decesso sarebbe stato causato da uno scambio di flebo: al posto della soluzione fisiologica gli sarebbe stato iniettato in vena del latte. Il pm dispone una nuova autpsia sul corpo del piccolo Marcus. Sotto choc i genitori: hanno scoperto la verità leggendo i giornali.
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Sono venti (sette medici e 13 infermieri) gli indagati per la morte del piccolo Marcus, il bimbo nato prematuro e deceduto nell'ospedale San Giovanni di Roma il 29 giugno scorso a causa della somministrazione di latte per endovena.Le iscrizioni dei13 infermieri sono state fatte oggi. Inoltre la Procura di Roma ha disposto un nuovo esame autoptico sul corpo del piccolo Markus, giovedì mattina il procuratore aggiunto Leonardo Frisani incaricherà il dottor Saverio Potenza del Policlinico di Tor Vergata di compiere la nuova autopsia. Il nuovo accertamento si è reso necessario anche per permettere ai nuovi indagati, sono 20 in tutto, di partecipare con i propri periti all'autopsiaLa procura vuole inoltre approfondire i motivi per i quali la comunicazione del decesso all'autorità giudiziaria sia stata fatta solo il 3 luglio con l'informativa della direzione sanitaria nel quale era indicata, come causa, l'errore di somministrazione del latte. Un vuoto che comincia la notte tra il 29 ed il 30 giugno (ilneonato è morto alle 4), e dura fino al 3 luglio. Il sospetto degli inquirenti è che all'interno dell'ospedale si volesse mantenere il segreto su quanto accaduto. Qualcuno, dal nosocomio, ha fatto notare che la mancata diffusione della notizia sia dipesa dal fatto che non era stata ancora informata, poichè all'estero, la  responsabile del reparto, Caterina De Carolis. Circostanze che dovranno ora essere riscontrate dai titolari dell'inchiesta, che sono il procuratore aggiunto Leonardo Frisani e il pm Michele Nardi.
 
Sconvolti i genitori del bambino che hanno saputo del caso di malasanità che li riguarda leggendo i giornali. Si tratta di una coppia di filippini che ieri si sono presentati accompagnati da un avvocato negli uffici della Procura di Roma chiedendo se il caso di cui parlavano telegiornali e quotidiani si riferiva proprio alla morte del loro piccolo figlio nato prematuro. Secondo quanto hanno raccontato ai giudici i due genitori non erano stati messi al corrente dell'errore nella somministrazione del latte.
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