Nel 2011, in Italia, si sono registrati 2.084 decessi di bambini sotto i 5 anni di vita. È quanto emerge da uno studio dell'Istat, pubblicato oggi, dal titolo "La mortalità infantile ieri e oggi in Italia".
Oggi il tasso di mortalità dei bambini sotto i 5 anni in
Italia risulta, quindi, inferiore a quello medio europeo e a quello degli Stati Uniti.
L'Istat ha proceduto anche ad un confronto con i paesi in via di sviluppo, confronto che ha messo in evidenza che il tasso di alcuni Paesi africani è vicino a quello che l'Italia presentava negli anni 30, mentre quello di alcuni Paesi asiatici è paragonabile al tasso dell'Italia negli
anni 50.
Se alla fine dell' '800 i bambini morivano principalmente
a causa di malattie infettive, oggi il 72% dei decessi è
dovuto a condizioni di origine perinatale e a malformazioni
congenite.
La mortalità dei bambini sotto i 5 anni di vita, ha
sottolineato l'Istat, è un importante indicatore del
benessere demografico del nostro paese e uno dei più
significativi indicatori sociali.
I tassi di mortalità infantile tra i più bassi del
mondo, evidenziano la positività delle riforme
politico-sanitarie, attuate su tutto il territorio nazionale,
che hanno portato ad un miglioramento delle condizioni
ambientali e socioeconomiche, all'alfabetizzazione delle
donne, allo sviluppo di una cultura dei diritti
dell'infanzia, ai progressi della scienza e della medicina e
alla lotta contro malattie che una volta erano endemiche nel
paese, come per esempio la malaria, la tubercolosi o il
morbillo.