Toni pacati e rispetto reciproco, anche perché i due si conoscono da molto molto tempo e tra loro c’è stima. Solo negli ultimi giorni la sfida dei manager - così è chiamata a Milano la battaglia per la conquista del Comune, con i ballottaggi del 19 giugno - si è davvero accesa, con Stefano Parisi e Beppe Sala che non si sono risparmiati nulla. Il tutto per dare la caccia al voto di chi si è astenuto (solo il centrosinistra ha fatto registrare 91mila voti in meno rispetto al 2011) o di chi ha scelto invece altre liste. Insomma, la partita di domenica sembra destinata a rimanere incerta fino alla fine. Il 5 giugno Sala con il 41,69% ha preso solo 5mila voti in più di Parisi, fermatosi al 40,77%. Ma chi vincerà domenica avrà sulle sue spalle anche altre responsabilità politiche, che supererano i confini di Milano. Mister Expo potrebbe puntellare l’azione del governo Renzi e non aprire pericolosi confronti nel Pd. Vicersa Parisi potrebbe essere il nuovo leader nazionale del centrodestra.
Parisi: famiglia e figli la nostra priorità Paritarie da aiutare Sala: subito piano contro la povertà. Metterò 42 milioni