Il vicesegretario del Pd, Maurizio Martina, difende il testo base sulla legge elettorale, in commissione Affari costituzionali della Camera «su cui vogliamo raggiungere la massima convergenza possibile». Intanto il capogruppo del Pd in commissione, Emanuele Fiano, ha chiesto durante l'ufficio di presidenza lo slittamento del voto sugli emendamenti alla legge da lunedì 29 maggio a mercoledì 31. «Non sono pronto, ho bisogno di un po' di tempo in più». Martedì pomeriggio è prevista la direzione del Pd. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, sfidante del ticket Renzi-Martina al congresso, avverte: il cosiddetto Rosatellum è una traccia da cui partire, ma dice no al sistema tedesco, proposto da Forza Italia. «Rischia di creare un Paese nel quale non c'è la governabilità e poi rischia di portarci a una campagna elettorale nella quale la denuncia principale sarebbe quella di voler fare poi il giorno dopo l'accordo con Fi». Bisogna tornare «a un sistema di coalizioni, con una qualche forma di premialità. Io sono per un premio di maggioranza». Non c'è alcun nuovo "patto del Nazareno" tra Pd e Fi, conferma Martina, riecheggiando quanto già detto da Silvio Berlusconi. I democratici, prosegue il numero due dem, lavorano «per il centrosinistra» a prescindere da quale sarà il meccanismo di voto.
Il capogruppo in commissione Fiano ha chiesto il rinvio. Martedì c'è direzione dem. Il vicesegretario tranquillizza: non sarà nuovo Patto del Nazareno. Ma Orlando avverte: no al tedesco
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