Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (D) con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri (Ansa)
Tre miliardi di taglio delle tasse sul lavoro nel 2020 e l'ingresso in manovra di un fondo da 2 miliardi per la famiglia, aumentato quindi di 500 milioni. Sono le novità che spuntano sul tavolo del vertice notturno sulla legge di bilancio a Palazzo Chigi.
Dopo oltre tre ore di confronto a Palazzo Chigi l'intesa sarebbe stata raggiunta, dicono fonti della maggioranza, «al 90%, in un clima costruttivo». Ma resterebbero ancora alcuni nodi da sciogliere come quello di quota 100 su cui in serata si erano scontrati M5s e Italia viva. «Sulla misura stiamo lavorando ai dettagli, siamo in contatto con i tecnici del Ministero dell'Economia e delle finanze», dice Giuseppe Conte. Il premier spiega che sulla manovra il governo sta definendo gli ultimi punti: «Se ce la facciamo ci sarà il Consiglio dei ministri stasera, sennò domani». Il confronto di maggioranza è avvenuto nella notte senza che al tavolo sedessero Luigi Di Maio, perché domani impegnato nel Consiglio Affari esteri dell'Ue, né Matteo Renzi (rappresentato da Teresa Bellanova e Luigi Marattin). E non si sarebbe ancora arrivati a un'intesa sul tema delle pensioni ma alla fine la soluzione potrebbe essere non intervenire sulle finestre già decise: «È difficile che su quota 100 si cambi», dice una fonte.
In via di definizione anche il capitolo famiglia, che dovrebbe vedere l'ingresso in manovra di un fondo che aprirebbe la strada all'assegno unico. Lo schema, ancora allo studio, prevederebbe secondo fonti del Pd prima un fondo per la famiglia, da inserire subito in manovra, poi l'assegno unico per i figli. L'idea è quella di riordinare gli aiuti alla famiglia: dal 2020 le risorse attuali bonus (nascita, bebè, voucher asili nido) confluirebbero in un unico fondo, che potrà contare su una dote aggiuntiva di circa 500 milioni, portando le risorse quindi a circa 2 miliardi. Nel frattempo, con una delega, si dovrebbe procedere a introdurre l'assegno unico, che potrebbe arrivare da metà anno o nel 2021.
Intanto, 400 milioni in più per il taglio del cuneo fiscale sul primo anno: da 2,6 a 3 miliardi nel 2020 da destinare alle buste paga dei lavoratori fino a 35 mila euro, mentre i 5,3 miliardi del 2021 potrebbero essere divisi tra lavoratori e imprese. Poi 600 milioni per l'abolizione da subito del superticket sanitario da 10 euro.
Non si sarebbe invece discusso, al tavolo di Palazzo Chigi, del tema del carcere agli evasori, posto con forza dal M5s.