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Quanto costa introdurre in Italia un assegno unico per i figli a carico? La risposta è ovvia: dipende da quanto si vuole dare a ogni figlio. I conti in ogni caso, sono abbastanza semplici. E i soldi, volendo, sono già disponibili.
Assegno 150 euro
Partiamo dall'ipotesi "minima" di concedere a tutti i minorenni un assegno da 150 euro al mese, lasciando intatte le attuali detrazioni per i figli a carico. In tal caso, considerando che i giovani da 0 a 18 anni sono poco più di 10,2milioni, servirebbero circa 18 miliardi.
L'impatto di un assegno di questo tipo non sarebbe irrilevante. Attualmente infatti gli assegni per il nucleo familiare (Anf), riconosciuti ai soli lavoratori dipendenti, ammontano come cifra massima a 137 euro al mese per il primo figlio, 121 per il secondo, 117 per il terzo. Per i redditi familiari lordi superiori a 14.000 euro (poco più di mille euro netti al mese) l'assegno decresce.
Dunque un assegno da 150 euro al mese per tutti gli under-18, esteso anche ai figli degli autonomi e degli incapienti, sarebbe una dotazione considerevole. All'assegno si aggiungerebbero infatti le detrazioni fiscali in vigore: 950 euro per i figli con più di 3 anni, 1.220 se sono più piccoli (dotazione che tuttavia decresce rapidamente al crescere del reddito).
Assegno 250 euro
L'assegno unico vero e proprio, invece, prevede di unire in una sola erogazione tutti gli attuali benefit monetari e gli sconti fiscali riconosciuti alle famiglie con figli. Perché nessuno ci perda, l'assegno dovrebbe essere pari a 250 euro al mese. In tal caso servirebbero 30 miliardi per corrisponderlo a 10 milioni di minorenni. Nel caso lo si volesse estendere anche ai figli a carico fino a 26 anni servirebbero 2 miliardi in più, ma se ci si limitasse a quelli che studiano l'aumento sarebbe irrisorio, dato che in Italia si laurea meno di un giovane su 5.
Dove trovare i soldi?
Ma dove potrebbero essere trovati i 18 miliardi necessari a un assegno da 150 euro al mese a figlio? Una prima dotazione ovviamente dovrebbe arrivare dai 6,5 miliardi utilizzati oggi per pagare gli assegni familiari ai soli lavoratori dipendenti, nella parte che è a carico della fiscalità generale. Mancherebbero dunque 11,5 miliardi.
Un'ipotesi di cui si è parlato è stata quella di riconvertire a questo scopo i 10 miliardi usati per il Bonus fiscale da 80 euro, misura sovrapponibile all'assegno figli. Il miliardo e mezzo restante potrebbe invece essere preso dalle somme già spese per gli altri bonus, cioè il Bonus Bebè, e il Premio nascita. Altre ipotesi circolate prevedono invece di convogliare all'assegno figli risparmi dal Reddito di Cittadinanza e da Quota 100. Dove trovare invece i 10-12 miliardi aggiuntivi che servirebbero per l'assegno da 250 euro al mese? Semplice: dalla spesa per le detrazioni fiscali già riconosciute.
L'assegno unico è già possibile
Come si è visto l'introduzione di un assegno unico per i figli a carico è una via costosa, ma non impossibile. Si potrebbe realizzare facilmente convogliando a questo scopo somme che lo Stato già spende. Sia che l'assegno costi 18 miliardi o 30 miliardi, in realtà andrebbero individuati solo 10-11 miliardi. Una spesa inferiore, ovviamente, presuppone che l'assegno sia inferiore. Ad esempio l'assegno previsto dal disegno di legge delega in discussione in Parlamento sarebbe meno onerosa in quanto prevede 240 euro al mese come cifra massima, con riduzioni in base al reddito. A seconda di quanto lo si farà calare, la spesa per lo Stato sarà inferiore. Da notare però che i risparmi maggiori purtroppo si ottengono limando sulle fasce dei redditi medi, in quanto le dichiarazioni Irpef superiori ai 100mila euro lordi (4.200 euro al mese netti) in Italia sono solo l'1%.