sabato 3 marzo 2012
Cancellieri e Riccardi: non farsi trovare impreparati. Nel 2011 ci sono stati 50mila arrivi, ora la situazione sembra normalizzata ma non bisogna abbassare la guardia. Con l’inizio della primavera non esclusi nuovi rischi.
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Tante di legno con le date incise a mano, nessun nome: i fiori crescono lì intorno naturalmente, margheritine gialle e piccole rose con sfumature arancione. Nel cimitero dei senza nome di Lampedusa riposano alcuni dei profughi morti durante la traversata nel Mediterraneo mentre viaggiavano verso quella che speravano sarebbe stata una vita migliore: per molti è rimasta solo una speranza. Sono i protagonisti di storie tragiche: i 25 immigrati morti soffocati nella stiva di un barcone prima di arrivare a Lampedusa, la donna morta di stenti e rimasta senza identità, i tre uomini annegati la notte del 7 maggio 2011 nel naufragio del barcone che si era incagliato sugli scogli.Il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri e il ministro della Cooperazione e dell’Integrazione, Andrea Riccardi hanno deposto una corona di fiori sulle tombe e si sono commossi ascoltando le parole di don Stefano Nastasi, il parroco di Lampedusa che da sempre si batte per i diritti degli immigrati.Accanto a lui, il vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro. Il cimitero di Lampedusa è soltanto una delle tappe della visita lampo dei ministri Cancellieri e Riccardi nell’isola ormai lontana dai riflettori. La situazione negli ultimi mesi si è normalizzata, ma ora, con l’arrivo della primavera e del bel tempo, gli sbarchi a Lampedusa potrebbero riprendere. «È necessario non farsi trovare impreparati» hanno detto entrambi i ministri arrivando sull’isola. In sei mesi, l’anno scorso, erano sbarcati a Lampedusa oltre 50 mila migranti provenienti dal Nord Africa; arrivi che avevano determinato nell’isola una grave emergenza, con proteste degli abitanti e degli stessi africani. Nel settembre scorso, il centro di accoglienza di contrada Imbriacola era stato dato alle fiamme da un gruppo di tunisini: proprio questa struttura, che da allora è rimasta chiusa, è stata la prima tappa della missione governativa. «Finché sarà inagibile resterà chiuso» ha chiarito il ministro Cancellieri durante il sopralluogo. «Noi speriamo che non ci sarà una nuova emergenza immigrati – ha detto Riccardi – ma dobbiamo essere pronti perché non ci colga di sorpresa». Il ministro per l’Integrazione e la Cooperazione ha anche sottolineato la vicinanza del Governo alla popolazione di Lampedusa, sostenendo che si sta facendo tutto il possibile «perché non si abbiano a ripetere quelle difficoltà che hanno vissuto. Governo tecnico – ha spiegato Riccardi – non vuol dire governo dei numeri ma governo che prende coscienza della realtà. Siamo venuti appunto con il ministro Cancellieri per vedere la realtà e per affrontarla in caso ci fossero rischi». Ma questa non è l’unica attività del governo: «C’è anche – ha aggiunto – il lavoro con i Paesi del Sud del Mediterraneo, affinché responsabilmente fermino i flussi illegali di immigrati».Intanto la campagna “L’Italia sono anch’io” per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza ai cittadini migranti, tra cui lo “ius soli”, ha raggiunto l’obiettivo. Sono state raccolte oltre 50mila firme necessarie per presentare le due proposte di legge di iniziativa popolare per una riforma della legge che attualmente regolamenta l’accesso alla cittadinanza per le persone di origine straniera e l’introduzione del diritto di voto alle elezioni amministrative per gli stranieri residenti. Il 6 marzo alle 11.30 le organizzazioni promotrici della campagna, tra le quali la Cgil, consegneranno le firme alla Camera dei Deputati.
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