martedì 16 maggio 2023
Pietro Orlandi: «È positivo che ci sia collaborazione tra Santa Sede e magistratura ordinaria»
Pietro Orlandi e la sua avvocata Laura Sgrò

Pietro Orlandi e la sua avvocata Laura Sgrò - Ansa

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La procura di Roma ha acquisito degli atti, messi a disposizione del Vaticano, nell'ambito del procedimento già aperto sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Lo afferma l’Ansa, ricordando che il fascicolo è stato avviato dopo che il Csm aveva chiesto informazioni su un esposto presentato al Consiglio dai familiari della ragazza scomparsa a Roma all'età di 15 anni il 22 giugno del 1983.

In Italia l’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi era stata archiviata nel 2015. Tutte le piste infatti si erano rivelate insussistenti e i presunti testimoni erano stati ritenuti inaffidabili dagli inquirenti. In Vaticano, invece, un fascicolo di indagine, autorizzato dal Papa, è stato aperto all’inizio di quest’anno. Il promotore di Giustizia, Alessandro Diddi, ha ascoltato il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, dal quale ha consegnato un memorandum contenente anche 28 nomi di persone da sentire. Orlandi poi era andato in televisione a diffondere dubbi gravissimi sulla condotta di Giovanni Paolo II, per smentire i quali è intervenuto due volte anche il Papa.

Ieri Pietro Orlandi ha detto: «È positivo che la procura di Roma abbia acquisito atti dal Vaticano perché per la prima volta ci sarà una collaborazione, sempre negata in passato, tra Santa Sede e magistratura ordinaria». In realtà come documentò in una dichiarazione del 2012 l’allora portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, la collaborazione c’è stata fin dai giorni successivi alla scomparsa della ragazza.

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