lunedì 12 marzo 2012
Un messaggio di cordoglio è stato inviato da Papa Benedetto XVI ai familiari di Francesco Lamolinara, il tecnico italiano rapito in Nigeria in maggio e ucciso giovedì scorso. L'intero paese di Gattinara si è stretto ieri attorno al feretro dell'ingegnere.
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Un messaggio di cordoglio è stato inviato da papa Benedetto XVI ai familiari di Francesco Lamolinara, il tecnico italiano rapito in Nigeria il 12 maggio 2011 e ucciso giovedì scorso, con il collega britannico Christopher McManus, in un blitz per la loro liberazione. Il telegramma, a firma del Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone, è stato indirizzato all'Arcivescovo di Vercelli, mons. Enrico Masseroni"Il sommo Pontefice Benedetto XVI, informato circa la tragicascomparsa dell'ingegner Francesco Lamolinara desidera far giungere ai familiari l'espressione del suo vivo cordoglio ed assicurare la sentita partecipazione al grave lutto che li ha colpiti - si legge nel telegramma - e, mentre ricorda del compianto defunto la generosa disponibilità verso il prossimo e il contributo alla pacifica convivenza tra i popoli, innalza fervide preghiere di cristiano suffragio per la sua anima e invia di cuore ai congiunti e agli amici la confortatrice benedizione apostolica, estendendola a quanti partecipano alla celebrazione esequiale ed ai concittadini di Gattinara".
 
"Mi unisco di cuore al dolore e alla preghiera - conclude il testo firmato dal card. Bertone - facendomi vicino ai familiari ed agli amici incontrati in agosto per sostenere la loro speranza in questo momento tanto difficile". IL GIORNO DEI FUNERALINon si placano le polemiche per il blitz delle forze speciali anglo-nigeriane costato la vita a Franco Lamolinara. "Questa operazione militare che doveva essere un blitz per la liberazione degli ostaggi - ha scandito il presidente del Copasir Massimo D'Alema, dopo l'audizione del direttore dell'Aise Adriano Santini - è invece durata oltre un'ora e mezza e si è conclusa con la morte degli ostaggi, mi sembra che da questo punto di vista non sia stata condotta secondo criteri che sarebbero ragionevoli".Intanto è il giorno del dolore a Gattinara, per l'ultimo addio al tecnico ucciso in Nigeria giovedì scorso. Oltre 2mila persone hanno partecipato ai funerali di Franco Lamolinara. Un'intera città,  in lutto cittadino, si è stretta alla moglie Anna, che ha avuto un malore poco prima della tumulazione, e ai figli Mattia e Nicole. Lamolinara, ha scritto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano in un messaggio alla moglie letto durante le esequie, "appartiene a quella schiera di italiani che fanno onore all'Italia. Tutto il Paese le è vicino". Presente il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che ha sottolineato come sia "un fatto morale molto importante fare luce sulla verità". La famiglia ha voluto smorzare ogni polemica: "Con la Farnesina in questi dieci mesi i rapporti sono stati meravigliosi, ottimi", ha detto il fratello di Lamolinara, Bruno, che insieme alla sorella Angela, e al figlio Mattia ha tenuto una breve conferenza stampa. Mentre il 19enne Mattia ha addirittura ringraziato il premier inglese Cameron "per le condoglianze". "Ringraziamo il primo luogo il Presidente della Repubblica, il premier Monti, l'Unità di crisi, e tutte le istituzioni - ha detto Mattia - che hanno seguito papà e noi così da vicino. Ci hanno tuttifatto sentire il loro affetto. Anche il nostro sindaco, le forze dell'ordine, il prefetto, il presidente della Provincia. E anche gli amici della 'tabinà di Franco, che ci hanno sostenuto in questi difficilissimi giorni e mai abbandonato. Siamo certi - ha concluso - che tutte le istituzioni si impegneranno per fare chiarezza e ringraziamo anche i giornalisti perchè siete stati capaci a capire la nostra situazione". La cerimonia funebre si è tenuta nella chiesa di San Pietro. Tra le corone di fiori quelle del Presidente della Repubblica e del Governo e poi quelle dei colleghi della Stabilini, l'azienda edile per cui lavorava Lamolinara, un'altra dagli ex colleghi dell'impresa Gallo, quella dall'Accademia dello Sport cittadina e quella degliamici della Tabina 'La Travà, che hanno portato il feretro in spalla. L'arcivescovo di Vercelli, monsignor Enrico Masseroni, durante l'omelia ha detto tra l'altro: "Franco non è la sola vittima. Lascia nel cuore di chi lo ha amato e conosciuto il testamento della sua bontà e ricchezza, della sua umanità e professionalità". Il suo ritorno a Gattinara, ha ricordato il presule, era previsto per il 15 maggio dello scorso anno. Ma tre giorni prima è stato rapito e "si è aperto il suo calvario - ha continuato l'arcivescovo - siamo senza parole di fronte a questo mistero del male".Intanto, ci vorranno giorni prima che gli esperti del Ris siano in grado di dire da quale arma sia partito uno dei proiettili che ha colpito Lamolinara. L'obiettivo è capire se i due ostaggi siano stati uccisi dalle armi in dotazione alla banda di sequestratori oppure dal cosiddetto 'fuoco amicò. Per rogatoria il pm potrebbe chiedere agli inglesi eventuali filmati che gli autori del blitz potrebbero aver girato.
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