martedì 23 giugno 2020
Diplomata al liceo scientifico paritario "Faes", la giovane ha concluso con due anni di anticipo gli studi. Ora la sfida del concorso per la facoltà di Medicina: «La scuola? gara con me stessa»
La maturità di Valentina a 17 anni da 100 e lode
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Scrutini e studentessa sprint al liceo scientifico Faes, uno tra i più veloci a concludere gli esami di maturità iniziati solo da una settimana. E all’esposizione dei tabelloni è esplosa la gioia di Valentina Corradini: è nata nel 2003, ha compiuto 17 anni a gennaio, è di Milano ed è sempre stata un’anticipatrice. Ha infatti cominciato gli studi con un anno di anticipo rispetto ai suoi coetanei ed è stata ammessa all’esame di maturità per merito direttamente dalla quarta liceo, conseguendo il 100 e lode.

Nel primo quadrimestre della quarta i professori hanno ritenuto che potesse prepararsi da sola, affiancata da un tutor che scuola assicura a tutti i ragazzi. Valentina ha così sostenuto le prove scritte e orali sul programma di quinta necessarie per avere i crediti e le ha superate brillantemente. Con l’ammissione e la promozione alla maturità ha infine terminato gli studi con due anni di anticipo.

Prima del blocco delle lezioni per l’epidemia di Covid la 17enne è riuscita a completare il suo stage all’istituro Humanitas, esperienza molto positiva, dato che ha intenzione di studiare medicina. «Mio padre è medico e mia madre infermiera quindi sono figlia d’arte e in questo periodo in cui erano impegnati in ospedale ho avuto paura ma sono riuscita a non pensarci troppo dedicandomi allo studio e al mio fratellino di tre anni al quale, da sorella maggiore, mi sono dovuto dedicare a tempo pieno», racconta. «Ho sempre vissuto la scuola come un gioco e ho sempre pensato a divertirmi più che essere in ansia per i voti – continua –. Verifiche e interrogazioni erano una sfida con me stessa: mi è sempre interessato vedere quanto di me sarei riuscita a metterci nel compito».

Poi l’ennesima prova: già prima della terza liceo sapeva della possibilità di diplomarsi con un anno di anticipo e ne ha parlato con i professori che hanno dimostrato subito entusiasmo e l’hanno sostenuta. «Durante questi anni mi è capitato di affrontare versioni di latino più belle di altre e il mio impegno era così grande che alla fine i professori si sarebbero dovuti inventare un voto superiore a quelli consentiti» prosegue. «Nonostante ciò all’esame finale non mi aspettavo una valutazione così alta – rivela – ammettendo di aver avuto momenti di tensione e in cui è stata imprecisa».

All’esposizione dei tabelloni con quella lode così in bella vista però «io e i miei genitori ci siamo abbracciati di felicità, ovviamente in tutta sicurezza, e ora festeggerò in famiglia e quando sarà possibile mi piacerebbe fare un viaggio in un luogo dove si parla tedesco, una lingua che sto continuando a studiare, dopo una mia precedente esperienza in Germania».

Questa maturità "del secolo" comunque Valentina la ricorderà anche «per le paure che si sono susseguite, a partire da quella che non si potesse svolgere per passare a quella della modalità online: dopo tanto impegno sarebbe stato brutto e quando ho finalmente saputo che l’esame si sarebbe sostenuto in presenza sono saltata dalla felicità poiché che penso sia il modo migliore di vivere un momento così importante ». Davanti alla commissione ha affrontato il tema dell’espansione dell’universo improvvisando una dimostrazione matematica.

Nessun timore, assicura, per l’"interrogazione e nessuna apprensione particolare per alcuna materia. Sperava le capitasse un argomento di cui le sarebbe piaciuto parlare con i professori e così è stato: le è infatti toccata in sorte da un libro di Virginia Wolf una frase in inglese che è riuscita a collegare ai problemi del disagio della società e del nichilismo odierno. Anche se gli impegni per lo studio e la pandemia l’hanno costretta a interrompere l’atletica sono proseguiti i dibattiti con i suoi genitori: «È una mia propensione confrontarmi sulle notizie che leggo o su quelle che mi segnalano».

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