Il presidente incaricato Mario Draghi in consultazione alla Camera - Ansa
Il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, è tornato alla Camera. Oggi si sono svolte le prime consultazioni con i partiti. Sono cominciate alle 15.30 e si concluderanno sabato in tarda mattinata. Si parte con i partiti piccoli: da Azione e +Europa a Maie, Cd, Europeisti-Maie, Misto Camera, Nci, Cambiamo. Venerdì, dalle 11, è la volta delle Autonomie, di Leu, Iv, Fdi, Pd e Fi. Si chiude sabato dalle 11 con la Lega e M5s. Gli incontri hanno durata di mezzora o di un'ora a seconda del peso dei partiti.
Ore 18.30. «La sua è una figura autorevole e forte, è una risorsa e una grande opportunità per l'Italia. La cosa che abbiamo chiesto è che se è un governo di tutti, di unità nazionale, deve essere di discontinuità, non può essere una copia o ricalcare quello del Paese. Un governo dei tecnici rischia di essere di nessuno, uno politico deve essere espressione delle migliori risorse, ma non chi ha già ricoperto incarichi». Lo ha detto Maurizio Lupi, in rappresentanza delle componenti Idea, Noi con l'Italia, Usei, Cambiamo, Alleanza di centro, dopo le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato. «Ci sarà un secondo incontro - ha aggiunto - un secondo giro». «Ci auguriamo che possa partire con la base parlamentare più vasta e plurale possibile». Lo ha affermato Giovanni Toti, di Cambiamo, dopo le consultazioni con il premier incaricato. «Uno dei temi è quello delle riforme. Si possono fare alcune cose per dare stabilità al sistema e rilanciare il ruolo del Parlamento: riforma elettorale, riforma del funzionamento del bicameralismo con fiducia data insieme, da Camera e Senato, cosa che consentirebbe la sfiducia costruttiva, quindi avvicinare il nostro sistema a quello del cancellierato. Questo in termini di stabilità è un salto in avanti incredibile». Così il senatore Gaetano Quagliariello (Idea e Cambiamo) al termine delle consultazioni con Draghi. «Esorto il centrodestra a sostenere Draghi, è una persona di qualità. Mattarella lo ha detto chiaramente: non si vota. Non c'è alternativa a Draghi». Lo ha detto Vittorio Sgarbi, deputato di Noi per l'Italia, al termine delle consultazioni.
Ore 18. «Siamo fiduciosi che il tentativo avrà successo, condividiamo in toto quello che il presidente del consiglio incaricato, Mario Draghi, ha esposto in merito alla sua visione europea. Ci sono tanti motivi di condivisione con Draghi». Lo ha detto Manfred Schullian, delle minoranze linguistiche, dopo le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato.
Ore 17.30. «Abbiamo accolto con responsabilità e serietà l'appello del presidente Mattarella. Siamo disponibili a partecipare a questa esperienza di governo». Lo ha detto il senatore Ricardo Merlo, del gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico di Palazzo Madama, al termine delle consultazioni con il presidente incaricato. «Abbiamo parlato a lungo della questione degli italiani all'estero, ma anche della pandemia e del piano vaccini - ha aggiunto -. Il governo Draghi deve essere politico». Infine, Merlo ha sostenuto che «sono state veramente molto incoraggianti e importanti le parole che ha detto Conte oggi».
Ore 17. «Abbiamo detto a Draghi che non abbiamo condizioni da porre, non vogliamo metterci nel ridicolo, ponendo delle condizioni sull'Ue a Mario Draghi. Siamo consapevoli che la svolta può essere importante. Siamo usciti dall'incontro con la consapevolezza che ce la si può fare e che questo Pese può andare verso una svolta». Lo ha detto Bruno Tabacci, in rappresentanza di Centro Democratico - Italiani in Europa, componente del gruppo Misto alla Camera, dopo e consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato.
Ore 16.45. «Abbiamo proposto un grande piano di assunzioni di giovani nel settore ambiente. Quando verrà meno il blocco dei licenziamenti, bisognerà salvaguardare l'occupazione». E sul piano di vaccinazioni «abbiamo posto la priorità non solo ad anziani e personale sanitario, ma anche a insegnanti e persone fragili, come le a persone con disabilità». Lo ha affermato il segretario del Psi, Enzo Maraio, che ha partecipato a Montecitorio alle consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato. Il Psi non è «insensibile» all'appello di Mattarella e intende sostenere «un governo autorevole».
Ore 16.30. «Il presidente Draghi ci ha esposto la sua idea per il nuovo governo su ambiente, scuola, sanità. E mi hanno colpito due elementi: spendere con saggezza gli aiuti provenienti dall'Europa, per non deludere i nostri partner Ue, e investire nella scuola. Abbiamo apprezzato anche le parole del presidente uscente, Conte». Lo ha detto il vicepresidente della componente del gruppo Misto della Camera, Maie-Psi, Antonio Tasso, dopo le consultazioni con Draghi. C'è dunque «appoggio al presidente del Consiglio incaricato, al quale abbiamo offerto una riflessione affinché il governo abbia una connotazione politica, con attenzione ai nostri connazionali all'estero».
Ore 16. «Abbiamo espresso il più ampio sostegno e convinto al tentativo che sta facendo il presidente Draghi». Lo ha detto Emma Bonino in rappresentanza delle componenti Azione, +Europa, Radicali dei gruppi misti di Camera e Senato. «Forse perché uno è stato presidente della Bce, allora è un tecnico? Draghi ha fatto scelte politiche, nella difesa dell'Euro. Se intendete per governo tecnico il fatto che pone fine a questa politica cattiva, può starci, ma il suo sarà un governo totalmente politico. Poi starà
a lui decidere il profilo dei ministri che vorrà chiamare», ha aggiunto Bonino. «Riteniamo che al termine di quella che consideriamo la legislatura più pazza e trasformista e incoerente che ci sia stata, l'unico atteggiamento responsabile è quello di non mettere condizioni alla costruzione del governo, il nostro sostegno è pieno e incondizionato», ha affermato il leader di Azione Carlo Calenda, al termine delle consultazioni.
Ore 14.50. A quanto si apprende il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi incontrerà sabato il leader della Lega Matteo Salvini.
Ore 14. Il segretario Pd Nicola Zingaretti riunirà alle 17, da remoto, la direzione del Pd con all'ordine del giorno la situazione politica, la crisi di governo e comunicazioni del segretario nazionale.
Ore 13.50. «La scelta del presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l'incarico di formare il nuovo governo va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l'unità sostanziale delle migliori energie del Paese». Lo afferma il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dopo aver riunito in videoconferenza il vicepresidente Tajani e le capigruppo Bernini e Gelmini. «Un'antica stima mi lega a Mario Draghi - aggiunge il Cav - che fu il nostro governo a nominare governatore della Banca d'Italia e a indicare, superando le resistenze di alcuni partner europei, alla guida della Bce». «È naturale dunque da parte nostra guardare senza alcun pregiudizio al tentativo del presidente incaricato, al quale proporremo - nella naturale prosecuzione di un atteggiamento responsabile che contraddistingue l'azione di Forza Italia - idee e contenuti», conclude.
La conferenza stampa di Conte in piazza - Fotogramma
Ore 13.45. Giuseppe Conte ha deciso di fare delle dichiarazioni pubbliche in piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi. La sua è stata un'apertura solo a metà alla nuova fase politica: «Ieri ho incontrato Draghi - ha detto il presidente del Consiglio dimissionario -. Un colloquio lungo, molto aperto al termine del quale gli ho fatto gli auguri di buon lavoro. Mi descrivono come un ostacolo, evidentemente non mi conoscono o parlano in mala fede. I sabotatori cerchiamoli altrove. Ho sempre lavorato per il bene del Paese. Da questo di vista auspico un governo politico che sia solido e che abbia la sufficiente coesione per fare scelte politiche. Agli amici del Movimento 5 stelle dico: io ci sono e ci sarò».
Ore 13.30. «Rompiamo gli schemi, il M5s apra a Draghi». Lo dice Virginia Raggi, sindaca di Roma, parlando con il giornale il Foglio. «Bisogna partire dai temi e puntare su un governo politico. Il paragone con il precedente Monti è sbagliato. Dal Recovery alla burocrazia si può fare molto», dice ancora Raggi
In mattinata Mario Draghi, il presidente incaricato, aveva lasciato la sua casa alle porte di Città della Pieve, in Umbria. La vettura della scorta e un'altra auto con i vetri oscurati, quella probabilmente con a bordo il presidente del Consiglio incaricato, sono uscite dalla tenuta del centro umbro. Si sono quindi dirette sulla strada principale dalla quale è possibile anche raggiungere l'autostrada. Anche la pattuglia dei carabinieri che sorveglia gli ingressi si è allontanata.
Draghi ha trascorso in Umbria la prima notte da presidente del Consiglio incaricato nella sua casa immersa in un bosco alle porte di Città della Pieve. L'ex presidente della Bce è arrivato nella serata di ieri accompagnato dalla scorta. Ha probabilmente scelto la tranquillità del borgo umbro per trascorrere qualche ora in famiglia dopo avere ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'incarico di formare il nuovo governo. In vista delle consultazioni con i partiti in programma da oggi a Roma.