Incendio nella notte nella tendopoli/baraccopoli di San Ferdinando che ospita i lavoratori migranti di Rosarno. Sono andate distrutte alcune decine di baracche. Ci sono due feriti lievi e un centinaio di migranti si trova senza un tetto. Le fiamme sono partite attorno all'1,30 proprio all'ingresso dell'insediamento dove attualmente vivono più di mille persone. Un evento prevedibile vista l'estrema precarietà del luogo con centinaia di baracche in legno, cartone e plastica sorte attorno alla tendopoli della Protezione civile installata dopo la rivolta dei migranti, di quasi sei anni fa, contro le violenze e lo sfruttamento. Tende ormai deteriorate. Una situazione ad alto rischio con fili elettrici volanti e collegamenti di fortuna, fornelletti a gas, o addirittura falò, tra montagne di rifiuti. Mentre la nuova tendopoli che doveva essere pronta a novembre è in gravissimo ritardo. Una condizione esplosiva, come Avvenire aveva scritto lo scorso 11 novembre. E l'incendio lo conferma.
IL REPORTAGE SULLA BARACCOPOLI DI ROSARNO
L'ipotesi più accreditata, fino a questo momento, è che le fiamme siano partite proprio da una baracca magari dove si cercava di riscaldarsi in questi giorni di gran freddo. Ma non si escludono neanche ipotesi di dolo, soprattutto perché le fiamme sono partite proprio dal settore di baracche sorto lungo una strada. Inoltre da alcuni mesi è tornata a risalire la tensione sulla presenza dei migranti, con lo slogan "prima gli italiani poi gli africani". Ad intervenire sull'incendio sono stati i vigili del fuoco di Palmi oltre a uomini dei carabinieri e della polizia. Un intervento favorito dal fatto che davanti alle baracche bruciate c'è uno spazio aperto, altrimenti l'incendio sarebbe stato inarrestabile. Ma come al solito i primi ad arrivare sono stati i volontari, in particolare il parroco di Rosarno, don Roberto Meduri e Bartolo Mercuri dell'associazione "Il cenacolo" che da anni aiutano i migranti. Per alcuni di quelli rimasti senza baracca è stato aperto un container utilizzato solitamente come deposito, per gli altri è scattata la solidarietà degli altri "baraccati".