mercoledì 30 agosto 2017
Strani raduni e incontri in luoghi appartati e simbolici. «Trapela grande sofferenza, non la presenza di sette»
Il vescovo Seccia: «Sono molte le richieste di esorcismo»
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Quando le richieste di esorcismo, non tutte motivate, sono cresciute, nella diocesi di Teramo-Atri si sono domandati se non ci fossero di mezzo delle sette sataniche. E la risposta è arrivata dal vescovo in persona. «Che nel territorio ci siano sette sataniche attive non è possibile documentarlo oggettivamente dal momento che ciò che trapela sono confidenze, esperienze e grandi sofferenze spesso nascoste», dice monsignor Michele Seccia. Proprio al presule sono arrivate voci e confidenze che gli fanno dire oggi che potrebbero essere utili «la sorveglianza delle Forze dell’ordine su taluni eventi occasionali, ma anche annuali incontri in alcuni alberghi dei territori, oltre alla vigilanza nel cimitero e la videosorveglianza esterna al Santuario dello Splendore». Di fatto in questi anni sono molte le persone che si sono rivolte al presule per preghiere di liberazione e anche di esorcismo.

«Certo, non tutte ne hanno veramente bisogno, perché molto spes- so – precisa Seccia – si tratta di persone o psicologicamente molto fragili, o che sono state vittime di malefici. Come vescovo ho dedicato tempo nell’ascolto di quanti ritenevano di aver bisogno di esorcismi per i disturbi improvvisi che avvertivano specie durante la preghiera, o entrando in chiesa o perché certe di essere vittime di malefici». Negli anni del suo ministero episcopale, Seccia ha dedicato «un pomeriggio alla settimana a poche persone per le quali mi ero convinto che erano sotto condizionamento del maligno. Lo si comprendeva dalle reazioni durante la preghiera, la benedizione, e la stessa presenza in chiesa».

Tra i molti, il vescovo ricorda il caso di una giovane che soffriva tali manifestazioni anche violente da oltre 20 anni. «Dopo averla incontrata la prima volta ed essermi convinto della presenza del maligno, ho continuato la preghiera di esorcismo, secondo il rituale autorizzato dalla Chiesa in vigore. Dopo sei anni, durante un pellegrinaggio in Terra Santa (nel corso del quale si sono verificati gli stessi fenomeni di rifiuto) al termine della Via Crucis entrati nella basilica del Santo Sepolcro, mentre era in atto una violenta resistenza della persona, ma raccolti in un angolo per evitare curiosi, ho iniziato a pregare con alcuni pellegrini e improvvisamente ho sentito che la persona ha iniziato a rispondere alle preghiere! Un segno di liberazione, con un pianto di commozione sulla lastra della deposizione poi la celebrazione della Santa Messa all’altare della Maddalena ». La persona ha poi «voluto leggere la Parola di Dio, come ha continuato a fare sino alla fine del pellegrinaggio e continua ancora oggi con una vita di fede regolare.

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