Luigi Morgano, segretario generale Fism (Federazione scuole materne), vicesindaco di Brescia e direttore della sede cittadina dell’Università Cattolica è uno dei due eurodeputati del Pd ad aver sottoscritto il manifesto del Forum delle Famiglie.
A Strasburgo si tenta di allargare il concetto di famiglia. Il confronto deve portare a stabilire i valori fondamentali della società, da salvaguardare con misure e risorse apposite. E il livello semantico non è secondario, le parole hanno il loro valore e non possono essere stravolte.
Come giudica i rapporti già approvati che spingono per le unioni gay? Sono all’esordio e debbo ancora studiare i dossier nei dettagli, di sicuro però la famiglia va aiutata e non messa in difficoltà, iniziative che portino a questa conseguenza non possono passare sotto traccia.
Nel Pse non rischia di essere una posizione minoritaria? Nel Pse non vige il pensiero unico. E poi nel regolamento approvato dalla delegazione democratica c’è scritto chiaro che su questi temi le scelte sono personali.
E sull’istruzione, tema a lei caro? È l’altro fronte caldo. Va ribadito con chiarezza che la famiglia è titolare dei diritti dell’educazione dei figli attraverso i genitori padre-madre.
E sul versante socio-economico? Lì i fronti aperti sono l’equilibrio da favorire fra vita professionale e vita familiare, e l’aiuto ai nuclei in difficoltà. C’è una commissione apposita, è lì che bisogna lavorare perché le famiglie siano al centro delle politiche di aiuto contro la crisi.