martedì 26 maggio 2020
Diventa un caso l’idea del ministro Boccia e dei sindaci per 60mila sorveglianti anti-assembramenti. Lamorgese e Catalfo: noi non coinvolte. Conte spiega: niente funzioni di pubblico servizio
Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, mostra in tv la casacca blu da assistente civico

Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, mostra in tv la casacca blu da assistente civico - Ansa

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Piacciono più ai sindaci che ai presidenti di Regione, per niente alle opposizioni e nemmeno al M5s. L’idea degli "assistenti civici" divide la politica e persino le stesse forze di governo. E a poco è servito il tentativo del ministro Pd per gli Affari regionali, Francesco Boccia, autore con l’Anci della proposta, di gettare acqua sul fuoco spiegando che saranno volontari che aiuteranno nel controllo delle regole anticontagio nella Fase 2 e non faranno né ronde contro gli irriducibili della movida né multe, a placare gli animi. Perché la sua idea, lanciata al Tg1 domenica sera, di un bando di Protezione civile per 60mila persone che possano aiutare sul territorio chi non riesce a fare la spesa o servizi quotidiani, e a coadiuvare nel contingentamento dei luoghi pubblici nel post lockdown, non convince neppure il Viminale che subito mette le mani avanti. Non solo: infatti, il ministero dell’Interno precisa che sulla decisione non è stato preventivamente consultato, ma sottolinea pure che gli assistenti civici «non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia».

Lo strappo che si è consumato ieri all’interno del governo lo si è cercato di ricucire nell’incontro pomeridiano tra il premier Conte e i ministri competenti – Lamorgese, Catalfo e Boccia – visto che dopo il Viminale anche la responsabile del Lavoro pentastellata aveva espresso forti perplessità sulla figura degli assistenti civici. Alla fine la mediazione sembra aver avuto la meglio. Le 'guardie civiche' servono «a soddisfare la richiesta di Anci di potersi avvalere, per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, di soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato, con finalità di mera utilità e solidarietà sociale, anche attraverso la rete del Terzo settore». Dunque non ci sarà nessun nuovo incaricato di pubblico servizio per le strade e la loro attività non avrà nulla a che vedere «con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia». Per ora nessun dettaglio in più che, precisano però da Palazzo Chigi, verrà messo a punto solo «nelle prossime ore».

Se la sera ha portato consiglio, la giornata è stata un continuo andare sulle montagne russe. M5s già dalla mattina ha mostrato il suo risentimento per non essere stato preventivamente consultato, a partire dal viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni: «Questa proposta non è stata condivisa e non la vogliamo». Alle sue parole hanno fatto seguito quelle del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Gianluca Castaldi che ha parlato di «fuga in avanti» di Boccia. Poi una lieve apertura è sembrata arrivare dal capo politico di M5s, Vito Crimi: «Con il confronto sapremo trovare la soluzione più efficace». Più netta invece la chiusura da Iv, con Matteo Renzi che la definisce «una follia finalizzata ad avere visibilità». Non meno marcati i commenti arrivati dall’opposizione con Giorgia Meloni che li paragona ai «guardiani della rivoluzione» e li bolla come «deriva autoritaria dai toni grotteschi». Matteo Salvini, invece, suggerisce di usarli «per inseguire delinquenti, non per spiare i cittadini».

Anche tra gli enti locali questa novità ha agitato parecchio gli animi. Sposata da subito dal presidente dell’Anci Antonio Decaro («saranno distributori di buona educazione», dice, prima di riprotestare a sera: «I sindaci sono lasciati soli, basta dibattiti, dateci soluzioni »), divide invece i governatori. Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, sarebbero una «sconfitta sociale». Di tutt’altra opinione il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che la vede come «una cosa positiva» per aiutare a «monitorare la situazione e non vanificare gli sforzi fatti finora». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, mostra in tv la casacca blu da assistente civico.

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