Quale idea s’è fatto della vicenda Xylella? «Io non conosco granché i fatti, ma so che la Procura di Lecce sta lavorando e molto bene, lasciamole fare chiarezza una volta per tutte»: Giuseppe Silletti, generale del Corpo forestale dello Stato, è il Commissario straordinario nominato dal governo per l’emergenza Xylella in Salento.È stato mandato in Puglia per «far rispettare le leggi», sottolinea subito e spesso. Nel frattempo per fronteggiare la situazione «vogliamo raggiungere risultati con i minimi rischi per l’ambiente e attraverso le buone pratiche agricole».
Generale, se il Piano messo a punto con le disposizioni dell’Ue dovesse andare in porto, le è possibile stimare quanti ulivi dovranno essere strappati e buttati via?Questo non lo sa nessuno. Si sta facendo un monitoraggio per capire quante piante siano infette e quante no, solo alla fine sapremo con precisione, fino all’ultima pianta, i numeri.
Ma provandoci lo stesso, magari restando al calcolo di una cifra anche assai approssimata?Facendo una stima proprio elementare, ipotizzando una media di cinquanta o sessanta piante a focolaio e moltiplicandola per ventisette, cioè il numero dei focolai, si può tentare un dato. Ma voi giornalisti siete... più bravi di noi a fare calcoli.
Sarebbe a dire, anche abbondando, meno di duemila ulivi.Ma certamente non può essere la cifra reale. Vedremo. Man mano che si andrà avanti, nelle prossime settimane, avremo più dati e così cercheremo di fare delle medie più attendibili.
Intanto resta in piedi proprio questa brutta faccenda degli sradicamenti...Stiamo aspettando le direttive dell’Ue, alle quali seguirà un decreto del ministro e allora dovremo vedere come predisporre le misure anche per questa evenienza.
Certo che diverse cose paiono non tornare in questa vicenda. Lei, generale Silletti, che idea s’è fatto?Nessuno può farsene una precisa, se non si conoscono i fatti. Io non li conosco granché, ma so che la Procura di Lecce sta lavorando e molto bene. Vediamo di lasciarla lavorare in pace.
La gente salentina però sembra ormai assai disorientata da quanto accade.È vero. Ci sono varie teorie in ballo, che andranno dimostrate. Tutti quanti stiamo aspettando. La Procura sa che noi siamo al suo fianco e che i nostri uomini sono pronti a collaborare, come già fanno.