Dopo i dubbi avanzati ieri da alcuni big del Movimento per l'accordo sul testo della legge elettorale, Beppe Grillo prova a tacitare i dissensi: «I portavoce del M5s devono rispettare il mandato perchè il testo depositato in commissione corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti». Poi una rassicurazione: «Se gli altri partiti non cambieranno idea sul modello tedesco i portavoce del M5s voteranno a favore del testo: non è il nostro modello ideale ma è un sistema costituzionale che può diventare legge solo grazie a noi». Un monito chiaro comparso questa mattina sul blog del garante che spera così di riportare nei ranghi Paola Taverna e Roberto Fico, tra i più agitati contestatori dell'accordo con Fi e Pd.
Lo stesso Grillo ha poi precisato che la proposta di legge verrà corretta con le indicazioni uscite fuori dal voto degli attivisti: «Come gli iscritti hanno deciso, stiamo cercando di inserire alcuni correttivi di governabilità che possano evitare il grande inciucio post elettorale. Correttivi che potrebbero permettere ad un solo partito di avere la maggioranza dei seggi in Parlamento raggiungendo circa il 40% dei voti. Il proporzionale tedesco ha garantito al partito della Merkel il 49% dei seggi con il 41% dei voti. Noi vogliamo qualcosa di più per favorire ulteriormente la governabilità».
Le rassicurazioni dell'ex comico, però, potrebbero non bastare a convincere la base degli iscritti che, a giudicare dai commenti sul portale del Movimento, sembrano sempre più divisi sull'argomento. Se alcuni utenti commentano entusiasti ringraziando il leader ("Bravissimi!!", "Bene Beppe. Grazie"), altri sembrano molto meno convinti della scelta: "Ok Beppe lo abbiamo votato ma ricordati comunque anche tutte le battaglie che abbiamo fatto per avere le preferenze e non persone scelte dai partiti", scrive ad esempio
Roberto. "Gli iscritti hanno votato per il modello tedesco. Questo presentato da Fiano non ha niente a che vedere con quel modello se non il nome e lo sbarramento al 5%" è invece il commento di Franco.
Non mancano poi allusioni al metodo poco ortodosso usato da Grillo per imporre la sua decisione: "Questo comunicato fa schifo, puzza di diktat e di imposizione. Gli iscritti certificati non hanno deciso un bel niente, hanno solo detto si o no ad una scelta fatta dai vertici".