"Un scuola di memoria. Questo impegno rappresenta il miglior antidoto a quei rigurgiti di negazionismo e antisemitismo, di intolleranza a di violenza che"che"per quanto marginali sono da stroncare sul nascere". Lo afferma Giorgio Napolitano, intervenendo alla cerimonia del "Giorno della memoria" al Quirinale. "Oggi più che mai la storia e la sua memoria chiedono l'impegno ed il coraggio di tutti ad ogni livello". Lo sottolinea Monti in occasione della giornata della memoria. "L'Italia e l'Europa stanno vivendo un periodo delicato: crisi economica, ma soprattutto rischio di crisi di valori. In questo contesto, più che mai, occorre vigilare perché rigurgiti di antisemitismo, xenofobia, intolleranza non intacchino i nostri valori fondanti, vanificando lo sforzo che tutti insieme stiamo compiendo per consolidare la nostra convivenza civile".Di fronte ad una platea folta di studenti, il presidente della Repubblica ha inquadrato il tema in prospettiva europea, ricordando l'articolo 2 del Trattato sull'Unione, invitando a non dimenticare i valori della Ue: il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti alle minoranze. "L'Europa è questo", ha detto il capo dello Stato. E non bisogna dimenticarsene perché distratti dalla crisi finanziaria ed economica: "dobbiamo fare i conti con queste assillanti realtà, ma non perdiamo di vista il senso e i valori della costruzione europea". Per il capo dello Stato le ragioni del nostro stare insieme "sono lì" in quel fondamento di pace e di civiltà su cui l'Europa ha trovato la sua unità ed è chiamata a far leva per il suo futuro". Napolitano si è commosso ricordando il suo viaggio ad Auschwitz, vent'anni fa, con Giovanni Spadolini, in rappresentanza del Parlamento italiano. Con la voce rotta, il presidente ha interrotto il suo discorso per qualche istante, per poi riprendere. La Shoah è stata una "tragedia dell'Europa", ha aggiunto, ed occorre vigilare "contro ogni ricaduta nel nazionalismo, nella ricerca del nemico, nel rifiuto del diverso".