sabato 11 novembre 2017
Il premier chiede ai partiti in Parlamento che «la discussione sulla manovra non sia nuvola di fumo». Poi apre a Zaia e Maroni: «Autonomia? Sacrosanta richiesta, ma nella solidarietà».
Il premier Gentiloni al Festival dei territori industriali di Bergamo

Il premier Gentiloni al Festival dei territori industriali di Bergamo

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La ripresa è un'occasione che non va sprecata, ma anche la politica deve dare segni di responsabilità a partire dalla manovra all'esame del Parlamento che deve restare snella e mirata. È un Paolo Gentiloni a tutto tondo quello che arriva da Bergamo, dove il premier è intervenuto al Festival dei territori industriali. «Di una cosa siamo certi: siamo fuori dalla più grande crisi economica del dopoguerra» e questo risultato è merito «del lavoro, delle famiglie e delle imprese», è la premessa da cui parte il presidente del Consiglio per poi aggiungere: «Se ci fosse un campionato europeo di salto in alto l'Italia avrebbe vinto: le previsioni erano dello 0,8% mentre oggi abbiamo delle previsioni doppie e il merito di questo risultato è in primo luogo del lavoro delle imprese, delle famiglie, dei nostri territori».

Per il riferimento alla Legge di stabilità in discussione in Parlamento. Il dibattito in Aula, dice intervenendo al Parco tecnologico Kilometro Rosso, «non può trasformarsi in una nuvola di segnali di fumo. Questo non aiuterebbe», anche perché la manovra «deve essere snella e mirata». Perciò a questa spinta a moltiplicare «i segnali di fumo dobbiamo opporre un motto antico, frenare per correre, che a Roma si direbbe diamoci una calmata». Ma dal palco della terra lombarda, che alcune settimane fa ha votato per richiedere al governo centrale maggiore autonomia, Gentiloni torna sull'argomento: la richiesta di maggior autonomia che arriva da alcuni territori è una «rivendicazione di efficienza e non di egoismo» e ciò significa che «deve essere una rivendicazione di protagonismo nella solidarietà e non di separazione». Si tratta, conclude, «di una sacrosanta richiesta» mentre «il legame coi territori è una parte essenziale della coesione».

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