SOGLIA DEL 4% MIRAGGIO PER TANTI
Nessun altro partito avrà rappresentanti a Strasburgo. C'era da superare la soglia di sbarramento del 4% necessaria ad accedere al Parlamento Europeo, solo +Europa di Emma Bonino (in lista con Italia in Comune) ha coltivato per qualche ora della notte una timida speranza, per poi assestarsi poco oltre il 3%. Delusione cocente per i Verdi di Angelo Bonelli (2,3%), che non sfruttano l'onda ambientalista che viene dalla Germania, e La sinistra di Nicola Fratoianni (1,7%), nonché le altre liste che si sono presentate agli elettori. Delusione cocente anche per il Popolo della famiglia di Mario Adinolfi (poco oltre lo 0,4) e i Popolari per l'Italia di Mario Mauro ( 0,3%). Si ferma anche Casapound (poco oltre lo 0,3), va meglio il partito animalista che raggiunge il 0.6, comunque lontanissimo dalla soglia.
Nel raffronto con le elezioni per il Parlamento italiano del 4 marzo 2018, poco più di un anno fa, un'affluenza più elevata (72,94%), sembra passata un'era geologica M5s era primo con il 32,68%, il Pd secondo con il 18,76, la Lega terza con il 17,35, Forza Italia quarta con il 14%, Fratelli d'Italia al 4,35.
... E CON LE EUROPEE DEL 2014
Il confronto con le elezioni europee del 2014, invece, restituisce il ribaltamento totale avvenuto in appena 5 anni: allora il Pd dell'ex premier Matteo Renzi fu primo con il 40,82%, M5s secondo con il 21,16%, Forza Italia terza con il 16,83%, la Lega quarta con il 6,16, Fratelli d'Italia al 3,63%.
I NUOVI EQUILIBRI POLITICI
La maggioranza giallo-verde (che in realtà era tale solo nel numero dei seggi ottenuti in Parlamento, mentre per consensi raggiungeva il 49 per cento) per la prima volta ottiene anche la maggioranza dei voti complessivi, in quanto se il M5s racimola, grosso modo, gli stessi voti che la Lega aveva solo un anno fa, il boom del Carroccio porta il partito di Salvini ben oltre la percentuale ottenuta alle Politiche da Grillo e Di Maio, e insieme i due partiti alleati - a parti clamorosamente invertite - ora valgono il 51.4 per cento.
Ma è significativo il superamento di un'altra quota psicologica importante per l'asse potenziale Lega-Fdi, che insieme fanno 40.8 per cento, costituendo da oggi in poi una possibile alternativa, per Salvini. Mentre il centrodestra tradizionale, compresa Forza Italia, raggiunge esattamente il 50 per cento, e anche questo è un dato che peserà nei futuri scenari.