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Un focus particolare dedicato alle patologie del Covid connesse alla cute. E sessioni specifiche sulla psoriasi, una tra le patologie sistemiche - che colpisce il 2-3 % della popolazione - che ha registrato i maggiori sviluppi sul piano terapeutico e gestionale e di modelli assistenziali. Saranno due fra i momenti salienti del 59° Congresso nazionale ADOI sul tema “La dermatologia oltre la pelle, un approccio clinico integrato”, che si svolgerà dal 26 al 29 ottobre al palazzo dei Congressi di Riccione.
Si tratta del più importante appuntamento nazionale dedicato alla dermatologia ospedaliera. Un programma di 4 giornate ricche di incontri, simposi, discussioni interattive, corsi teorici e pratici, svolti in presenza con la partecipazione di 300 esperti provenienti da tutta Italia. Ad organizzare il congresso, al quale parteciperanno più di 500 ospiti, è l’Associazione Dermatologi – Venereologi ospedalieri italiani e della sanità pubblica, presieduta da Francesco Cusano, direttore di Dermatologia all’azienda ospedaliera "San Pio - Gaetano Rummo" di Benevento. Il presidente di questa edizione è Davide Melandri, direttore del Centro grandi ustionati di Cesena e Forlì.
Tantissimi e di rilevanza gli argomenti trattati, a partire dalla psoriasi, appunto. Il prurito e il disagio associati al quadro clinico possono divenire così importanti e invalidanti da determinare una riduzione delle capacità lavorative e della qualità della vita; possono inoltre seguire o associarsi degli stati depressivi. Le più recenti conoscenze sulla materia hanno evidenziato l’importanza delle alterazioni immunitarie nello sviluppo della patologia ed il ruolo eziologico rilevante di alcune citochine pro-infiammatorie. Alcune di queste sono coinvolte anche nel processo infiammatorio del sistema nervoso centrale alla base dell’insorgenza della depressione e di altri disturbi del tono dell’umore. Per stabilire la corretta terapia nel paziente affetto da psoriasi è pertanto fondamentale l’inquadramento diagnostico-fenotipico e il rilievo delle comorbidità per un approccio globale, integrato e mirato che può avvenire solo in ambito ospedaliero attraverso un approccio terapeutico integrato, che vede coinvolti non solo il dermatologo, ma anche lo psicologo, lo psichiatra, il reumatologo, il medico di medicina generale. Analoghe considerazioni possono essere fatte anche per altre patologie sistemiche infiammatorie quali la dermatite atopica e l’orticaria nelle quali non si può prescindere da un approfondito aggiornamento sui nuovi farmaci sistemici che negli ultimi anni stanno cambiando l’andamento della malattia e quindi anche la qualità di vita per chi ne soffre.
Verranno affrontate anche altre tematiche che, per la loro frequenza e le difficoltà di gestione, necessitano di una messa a punto degli aspetti diagnostici e terapeutici: la vulnologia con l’ampio settore delle nuove medicazioni, le malattie bollose e quelle sessualmente trasmesse, le allergie, le infezioni cutanee, le ferite cutanee traumatiche e non, le ustioni, gli annessi cutanei, le problematiche dermatologiche correlate ai nuovi fenomeni migratori. Verrà affrontato l’impatto che hanno in dermatologia, la medicina rigenerativa e la bioingegneria tissutale. Sono inoltre previste una sessione infermieristica e una sessione interattiva teorico - pratica sulle principali patologie dermatologiche dedicata al Medico di Medicina generale in formazione.
Quanto alle patologie connesse al Covid, verrà presentato il progetto GBD (Global Burden of disease), un’indagine epidemiologica che valuta l’impatto in termini di mortalità e disabilità. Si tratta della più ampia indagine mai effettuata per descrivere su scala mondiale la distribuzione e le cause delle malattie e dei loro fattori di rischio. Il progetto ha richiesto 5 anni di lavoro e coinvolto 486 ricercatori appartenenti a 303 enti in 50 nazioni. Nell'ambito di questo progetto mondiale, il prof. Luigi Naldi, direttore del reparto di Dermatologia dell'Ospedale San Bortolo di Vicenza, presenterà i dati epidemiologici clinici relativi alle malattie dermatologiche e, quindi, i passi in avanti fatti.