venerdì 21 ottobre 2022
Da domenica a martedì, a Trieste, si riunisce la Società italiana trapianti. Al centro del programma le nuove tecnologie e i passi da fare per sensibilizzare la popolazione
Reparto trapianti del Bambino Gesù

Reparto trapianti del Bambino Gesù

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La trapiantologia è una branca della medicina particolarmente delicata e in grande sviluppo. Solo nel 2021, sono stati eseguiti 3778 trapianti di organi da donatori deceduti o viventi, 362 da vivente, 18506 di tessuti, 931 di cellule staminali, 163 pediatrici. La Regione italiana leader di questo tipo di operazioni è la Lombardia (686 trapianti nel 2021), mentre il fanalino di coda è l’Umbria (7 trapianti nel 2021). La stessa cultura del trapianto, in Italia, ha fatto molti passi avanti, ma è necessario che si consolidi ulteriormente. Di questo e del futuro della branca si parlerà a Trieste, da domenica 23 a martedì 25 ottobre, in occasione del quarantacinquesimo Congresso nazionale del Sito, la Società italiana trapianti di organi.

«Il programma affronterà i temi di maggiore attualità nel campo dell’immunosoppressione, del condizionamento pre-trapianto degli organi, del donatore a cuore fermo, della sicurezza del donatore vivente e della medicina rigenerativa», ha spiegato il presidente Ugo Boggi. «tutti gli argomenti saranno trattati in modo trasversale, nell’ambito dello spirito multidisciplinare proprio delle attività trapiantologiche». Tema centrale saranno le macchine da perfusione, tramite cui è possibile conservare per più tempo un organo, migliorarne la qualità e stabilire se e quanto esso funzionerà. Altro argomento sotto i riflettori è la donazione da vivente, soprattutto per il rene e il fegato. «Questo è un argomento grande, ma esistono dei rischi di cui tutti dobbiamo essere informati», ha commentato Boggi. « Il rischio di morte per il donatore, che è un soggetto sano, è basso, ma si pensi alle conseguenze, anche sul fronte dell'opinione pubblica, in caso di esiti negativi». Il presidente del Sito ha sottolineato come la comunicazione, per questo genere di trapianti, sia fondamentale per impedire il crollo delle donazioni.

Durante il Congresso si parlerà anche di xenotrapianti, ovvero i trapianti da animale a uomo, di chirurgia robotica e di ricerche per aumentare le fonti donative. «È necessaria una campagna di sensibilizzazione», ha concluso il presidente Boggi. «Vogliamo portare più cultura per garantire uno sviluppo che sia positivo. I trapianti di organi non sono temi astratti, frutto del lavoro di esimi professori, ma temi che invece toccano la carne viva delle persone che attendono l'intervento come unica speranza di sopravvivenza. Un'attesa che logora e che rende la quotidianità complessa e sofferta».

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