«Capita raramente che la maggioranza si ritrovi in minoranza. La sinistra ha mostrato di non essere in grado di mobilitare a sufficienza. Sentiamo che una breccia si è aperta, anche se martedì sarà molto difficile difendere i nostri argomenti». Non nasconde la propria soddisfazione l’autrice della principale bozza anti- surrogata discussa ieri all’Assemblea nazionale, la deputata neogollista Valérie Boyer, sindaco di due
arrondissement di Marsiglia.
Il dibattito non sembrava fra parti del tutto avverse... «È la terza volta che il Governo ribadisce in aula di opporsi alla surrogata, restando al contempo inerte. Non abbiamo avuto nessuna proposta dalla maggioranza. Su questo fronte il dibattito ha di nuovo evidenziato la debolezza della maggioranza, le sue contraddizioni, ma a mio avviso pure una certa forma di complicità con il fenomeno. In tal modo, il Governo si espone all’accusa di essere, in fin dei conti, favorevole allo sfruttamento delle donne e alla vendita di bambini».
Come attende il voto di martedì? «In quella seduta il Governo può sperare di raccogliere una maggioranza di voti per la sua linea. Ma oggi innanzitutto occorreva interrogare l’esecutivo, avviare un dibattito, facendo fronte anche al disprezzo».
C’è una dinamica nuova? «Sì, come si sta vedendo pure nel mio partito. Personalità di primo piano che potrebbero vincere le nostre primarie, come l’ex primo ministro François Fillon, si stanno pronunciando chiaramente e in modo molto preciso e specifico contro la surrogata. Il dibattito ormai è assolutamente aperto».
Si potrebbe concretizzare un’iniziativa bipartisan? «Come altri, sono convinta che non si tratta di un tema né di destra né di sinistra. Nel mio gruppo politico tutti sostengono questa proposta di legge. Fra i socialisti la situazione è diversa. La reazione del Governo e della maggioranza è in un certo senso schizofrenica, tanto più dopo la conferenza organizzata proprio all’Assemblea nazionale lo scorso febbraio, con tante voci di sinistra che si sono espresse per l’abolizione della surrogata».
C’è una gerarchia nelle misure contenute nel suo disegno di legge? «No, mi sembrano tutte di primaria importanza. La prima proposta riguarda la soppressione delle trascrizioni nei registri di stato civile dei figli nati oltre frontiera da surrogazione. Dobbiamo essere certi che non vengano trascritti in Francia atti ottenuti all’estero in modo fraudolento. La seconda proposta concerne la relazione della Francia con la Corte europea dei diritti dell’uomo. Non si è ancora espressa la Grande Chambre della Corte, il cui parere è necessario per chiarire la giurisprudenza. La terza proposta che avanzo è l’introduzione di un reato specifico, l’intermediazione a favore della surrogata, per contrastare la propaganda delle agenzie internazionali che lucrano su questo business. L’apologia dell’abbandono di bambini e, di fatto, della loro vendita deve essere repressa. Ho anche proposto un articolo per condannare specificamente la vendita dei bambini: l’attualità ci insegna che questi casi esistono. Ho avanzato poi una quarta proposta sulla necessità di convenzioni internazionali contro la surrogata. Si potrebbe cominciare da quella fra Francia e Italia, o fra Francia e Germania».