Dopo la precisazione sulle pensioni, "spostate" al 10 del mese solo per chi percepisce due assegni, potrebbe cambiare
il quadro di riferimento del bonus bebé annunciato dal premier Matteo Renzi domenica scorsa nel corso della trasmissione televisiva di Barbara D'Urso Domenica live. Il condizionale è d'obbligo visto che la legge di stabilità, dopo gli ultimi ritocchi del governo, è adesso al vaglio del Qurinale. La strada da fare insomma è ancora tanta e le carte in tavola, o meglio le cifre perché solo quelle che "comandano", cambiare ancora svariate volte. Il ministero del Tesoro avrebbe imposto un "taglio" considerevole alla platea dei beneficiari per coperture economiche insufficienti, cambiando il contenuto della bozza spedita poi a Napolitano. Renzi aveva parlato di una misura praticamente per tutti, nuclei famigliari con reddito inferiore ai 90 mila euro, mentre ieri è circolata con insistenza la voce di uno sbarramento a 30mila euro di reddito Isee. Smentita con tanto di tweet ufficiale del ministero del Tesoro "siamo sul pezzo", l'ipotesi di un pagamento in un'unica soluzione annua di 900 euro: il contributo verrà erogato mensilmente per i primi tre anni di vita del bambino. Priva di fondamento, almeno attraverso i canali ufficiali, anche la restrizione di campo in base al reddito. Confermata l'erogazione del bonus anche alle mamme adottive mentre tra le "limature" ipotizzate si fa strada l'ipotesi del "prima arriva meglio alloggia": i contributi cioè potrebbe non essere infiniti. Una volta esaurito il fondo (che dovrebbe essere di tre miliardi in tre anni) l'Inps non erogherebbe più nuovi bonus.
In attesa di capire quale sarà il tetto di reddito, arrivano bocciature da destra e da sinistra. La minoranza Pd contesta il limite di reddito troppo alto. "Non mi piace.
Innanzitutto non capisco qual è l'idea di equità, l'idea di
giustizia sociale nel momento in cui diamo 80 euro al mese a chi
ha 90mila euro e non diamo nulla a chi vive nella povertà
assoluta" ha detto Stefano Fassina, intervenendo stamattina ad Agorà, su Rai3. Di "strumento di distrazione di massa" orientato solo alla campagna elettorale parla Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera.