"L'Interpol per statuto non inserisce nei suoi bollettini di ricerca rifugiati e ricercati per motivi politici e nel caso di Mukhtar Ablyazov non diceva che aveva ottenuto uno status di rifugiato a Londra". Lo ha detto il capo della polizia Alessandro Pansa davanti alla commissione Diritti umani del Senato. Pansa ha poi ammesso che "l'invasività" dei diplomatici kazaki che chiedevano la cattura di Mukhtar Ablyazov "non è stata ben gestita dai vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza". Quanto all'utilizzo in forze della polizia, fu necessario perché Ablyazov era stato segnalato come pericoloso e protetto da guardie armate.Le polemiche infuriano. I renziani del Pd prendono per buone le parole del capo di gabinetto del Viminale, Procaccini, dimessosi martedì - "Alfano sapeva, fu lui a chiedermi di ricevere l'ambasciatore kazako" - e chiedono ad Alfano di dimettersi. Intanto la Procura di Roma ha acquisito la relazione di Pansa sul caso. Il dossier è stato inserito nel fascicolo già avviato dai pm su alcuni documenti, tra cui il passaporto, in possesso della moglie del dissidente kazako Ablyazov. Nel fascicolo aperto alcune settimane fa dal pm Eugenio Albamonte, Alma Shalabayeva risulta indagata per i reati previsti dagli articoli 497 bis e 648 del codice penale: possesso di documenti falsi e ricettazione. La procura potrebbe decidere di ascoltare la donna. Bonino: «Libertà per la Shalabayeva»Il caso si gioca anche sul fronte diplomatico. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha convocato d'urgenza l'incaricato d'affari kazako Zhanybek Manaliyev per esprimergli "forte sorpresa e disappunto" per le irrituali modalità di azione presso le autorità italiane dell'ambasciatore Yelemessov sul caso Shalabayeva. L'incaricato ha fatto le veci dello stesso Yelemessov, in questi giorni lontano dall'Italia perché in ferie. In particolare, la Bonino non ha gradito che la Farnesina sia stata scavalcata dai kazaki.
Il ministro ha anche sottolineato che il coinvolgimento di una minore (la figlia di 6 anni della signora Shalabayeva) rende la vicenda ancora più grave sul piano della tutela dei diritti umani. Ora la Farnesina si aspetta che alla signora Shalabayeva e alla piccola Alua siano garantiti tutti i diritti da parte delle autorità kazake. "A seguito della revoca del provvedimento di espulsione - si legge nella nota del ministero -, da parte italiana ci si attende che alle due cittadine kazake possa essere quanto prima restituita la piena libertà di movimento"."L'Ambasciatore d'Italia ad Astana - continua la nota -, che sta già attivamente seguendo gli sviluppi del caso, è stato incaricato dal Ministro di rappresentare le stesse richieste al governo del Kazakhstan.Inoltre, sempre su istruzioni del Ministro Bonino, un funzionario diplomatico della nostra Ambasciata ad Astana si sta recando a Almaty, dove si trova la signora Shalabayeva, per incontrarla nuovamente, verificare le sue condizioni e notificarle personalmente la revoca del provvedimento di espulsione. Il Ministro degli Esteri ha contestualmente sensibilizzato sulla vicenda il Ministro degli Esteri della Lituania, Linas Linkevicius, nella sua qualità di presidente di turno dell'Unione europea".