lunedì 21 novembre 2022
Il governatore dell'Emilia Romagna in campo per il voto del 19 febbraio: «Terzo polo e M5s dicano cosa vogliono fare dei loro voti». In lizza anche la vice in Regione, Schlein, sostenuta da molti big
Bonaccini si candida, le correnti si schierano
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Stefano Bonaccini si candida, le correnti si schierano. Con buona pace di chi vorrebbe cancellarle per statuto (vedi la mozione presentata sabato in Assemblea nazionale a firma Quartapelle-Madia), e dello stesso presidente dell'Emilia Romagna, che questa mattina, come fatto anche ieri lanciando la sua candidatura, ha ribadito di non volere il sostegno delle "aree politiche" interne: «Hanno creato solo divisioni». I fatti, però, seguono il copione che ci si aspettava, con Base riformista, cioè gli ex Renziani, capeggiati da Guerini e Lotti, ad appoggiare il governatore emiliano e l’ala sinistra del partito che si schiera con Elly Schlein, sua vice in Regione.

«Io vorrei che Terzo polo e M5s dicessero all'Italia cosa vogliono fare dei voti che hanno raccolto - ha messo in chiaro da subito Bonaccini rispondendo sul tema delle alleanze -. Tenerli in una cassaforte da soli per dire che hanno ragione loro, e però vincono gli altri, o provare a discutere nel merito seriamente di ciò che serve al Paese e cercare di costruire nuovo centrosinistra». Ma le critiche rivolte ai "compagni" di opposizione sono state anche più esplicite: «Mi pare che sia Renzi e Calenda, da un lato, sia Giuseppe Conte dall'altro, non abbiano dato un gran contributo a battere Meloni e la destra. Andare da soli è una scelta legittima, ma è stato il più grande aiuto a vincere contro la destra». Ad ogni modo, e al di là delle possibili intese, l'obiettivo del candidato alla segreteria dem è quello di «costruire le condizioni, tra 5 anni in una lunga traversata, per riportare la sinistra, il Pd al governo del Paese». A patto però di poter contare su una classe dirigente rinnovata e un partito «rigenerato».

Il consenso per Bonaccini, comunque, è piuttosto ampio e lo stesso Goffedro Bettini, che con Nicola Zingaretti, dovrebbe invece sostenere Schlein, ha parlato ieri di una candidatura «legittima e dignitosa». Con il governatore sembrano intenzionati a schierarsi anche Matteo Orfini e Graziano Delrio. Mentre Andrea Orlando appoggerà Schlein, come pure Dario Franceschini, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, attirato da uno scambio con la poltrona da presidente del partito.








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