venerdì 10 febbraio 2012
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Il commissariamento della Protezione Civile è stata una doppia operazione politica: "indebolire, colpendo me, il governo per il quale ho lavorato. E fermare una macchina amministrativa in grado di dare risposte reali alla popolazione lavorando duramente anche in condizioni difficili".L'ex capo della Protezione Civile Guido Bertolaso interviene nella polemica sul Dipartimento che ha guidato per 10 anni e sottolinea che "impedirgli di essere tempestivo nel muoversi, produce vittime più che ipotetici risparmi". Bertolaso ha scritto un lungo intervento sul suo sito nel quale ringrazia chi ha fornito l'assist all'attuale capo del Dipartimento Franco Gabrielli per chiarire che "è una legge dello Stato, approvata dal Parlamento sotto il precedente governo, a rendere impossibile al Dipartimento la stessa velocità di reazione alle situazioni di emergenza che io potevo esprimere, senza i vincoli dell'attuale normativa".Così come è ormai chiaro a tutti che "commissariare l'unica struttura capace di coordinare e gestire situazioni di emergenza, sottoponendo ogni decisione al parere preventivo sia del ministero dell'Economia che della Corte dei Conti" ha avuto come unico risultato "quello di sprecare il tempo scarso dell'emergenza al suo inizio e di provocare i guasti, e le vittime in più, che è normale aspettarsi se si tarda ad entrare in azione". Dunque, la soluzione al problema è "riconoscere che ci siamo sbagliati" commissariando il Dipartimento e restituirgli "la pienezza delle sue responsabilità per poter agire immediatamente"."Personalmente, conclude Bertolaso, "non ci credo": perché la legge "dovrebbero cambiarla quelli che l'hannopervicacemente voluta e ottenuta". 
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