È ancora scontro tra pubblica accusa e difesa al processo d'appello sui diritti tv di Mediaset. Ed è ancora una volta la richiesta di rinvio per legittimo impedimento dell'imputato Silvio Berlusconi (già condannato in primo grado a 4 anni), presentata dal sostituto processuale di Niccolò Ghedini e Piero Longo (entrambi a Roma per le votazioni dei presidenti di Camera e Senato), a scatenare la polemica. Secondo il sostituto pg, Laura Bertolè Viale, va chiarito meglio l'impedimento che giustifica l'assenza del leader Pdl. Perché delle due l'una: "Un conto è se deve andare a votare a Roma - ha detto in aula la rappresentante della pubblica accusa - un conto è se il suo impedimento è legato a motivi di salute allora in quel caso chiedo la visita fiscale".Per la difesa Berlusconi, che ha anche chiesto di bloccare il processo dopo il ricorso presentato in Cassazione per 'legittimo sospettò nutrito dall'imputato nei confronti giudici milanesi, la nomina dei vertici del nuovo Parlamento rappresenta "un momento essenziale per lo scenario politico" e dunque un impedimento che il collegio dovrebbe considerare legittimo.I giudici della Corte d'Appello presieduti da Alessandra Galli si sono dunque ritirati in Camera di Consiglio per decidere se accogliere la richiesta della difesa. Intorno alle 13 il responso: la seconda sezione della Corte d'Appello di Milano ha accolto il legittimo impedimento per Silvio Berlusconi nell'ambito del processo per i diritti TV Mediaset, ma non per i legali dell'ex premier Longo e Ghedini. Mentre quello in Senato è stato ritenuto dai giudici "assorbente rispetto a ogni altro impegno", tale valutazione non è stata estesa anche agli avvocati, in quanto sostituibili da altri difensori. Il processo viene dunque aggiornato al 23 marzo prossimo: in quella data i giudici dovranno decidere sull'eventuale sospensione, in attesa della decisione della Cassazione sulla richiesta del trasferimento del procedimento aBrescia per legittimo sospetto. Tale istanza è stata presentata dai legali di Berlusconi, com'era avvenuto già nell'ambito del processo Ruby.
La richiesta di spostare i processi Nelle 39 pagine di istanza di remissione per legittimo sospetto presentata oggi per chiedere lo spostamento dei processi Mediaset e Ruby, Silvio Berlusconi - di sua firma insieme ai legali Ghedini e Longo - lamenta l'impossibilità di proseguire l'attività politica a causa del serrato calendario giudiziario, "in assoluto contrasto non solo con la prassi e con il buonsenso, ma anche con gli auspici recentemente rivolti dalle alte cariche dello Stato".