«Il M5S schiera tutti i suoi parlamentari per il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo. Da inserire già nella Stabilità. Vedremo se alle disponibilità manifestate da altri parlamentari ed esponenti del governo faranno seguito i fatti». Luigi Di Maio ne fa una battaglia culturale. Un pressante invito allo Stato, ma anche alle star del calcio, a «non tentare i più debo-li, soprattutto i giovanissimi, che nonostante i divieti sono i più esposti», ricorda il vicepresidente della Camera.
A che punto siamo? La nostra proposta è stata già presentata e calendarizzata al Senato (prima firma Endrizzi) e ora anche alla Camera (prima firma Mantero) dove è già stato nominato relatore Federico Ginato, del Pd. Elimina tutte le pubblicità per l’azzardo e non ha costi. Anzi porta a un risparmio, se pensiamo ai 6 miliardi che costa la ludopatia in spesa sanitaria e i 3.5 miliardi di Iva mancante per soldi sottratti ai consumi.
Spesso, sono proprio i più poveri a privarsi del necessario per tentare la fortuna. E allora evitiamo di tentare le persone, perché uno Stato è meschino se fa leva sulle loro debolezze. È una proposta a costo zero, che addirittura fa recuperare soldi.
Almeno si parificherebbe la situazione con l’altra piaga, quella delle sigarette. La situazione è molto simile. E con un emendamento di 12-13 righe alla legge di Stabilità si potrà stabilire chi è coerente e chi è ipocrita, visto che a parole sono tutti d’accordo. È un percorso semplice e veloce: o dentro o fuori. Schierati con la nostra proposta ci sono gli oltre 130 parlamentari. Apprezzo il lavoro di altri, come Lorenzo Basso del Pd, ma ora la sfida è ai capigruppo, ci facciano sapere la loro posizione.
E il governo, che segnali manda? Vale lo stesso discorso. Ci fa piacere che il viceministro Morando abbia dato la sua personale disponibilità. Ma ora si tratta di sapere se il governo è d’accordo nel far sì che il 2016 sia il primo anno in cui lo Stato vieterà di tentare i cittadini verso l’azzardo.
Un dovere in più in tempi di crisi. Nella disperazione lo spirito umano è portato, ahimé, ad affidarsi alla fortuna: il 65 per cento di chi gioca d’azzardo vive sotto la soglia di povertà. Lo Stato sta portando in questo vortice la sua parte più debole, con effetti devastanti sui più giovani: il 51 per cento dei ragazzi gioca e il 32 lo nasconde ai genitori. Oltre il 20 per cento, inoltre, è giocatore abituale.
Lei ha fatto anche un appello ai vip testimonial del gioco. Ha avuto riscontri? Niente di personale. Chiedo a persone che sono anche i miei idoli, da Totti a scendere giù, di tirarsene fuori. Si sta creando un massacro sociale. Io ho un fratello di 20 anni, temo per lui e i suoi coetanei. No, non ho avuto ancora reazioni, ma non è con me che debbono confrontarsi: hanno un ruolo sociale, sono testimonial di tante cause importanti, stiano attenti - dico - e se ne tirino fuori. Certo, servirebbe un piano più ampio, che dovrebbe coinvolgere le famiglie, spesso sono inconsapevoli di avere il problema in casa. Ma se c’è la possibilità di iniziare dal divieto di pubblicità partiamo da questo. Al governo non perdono di aver aumentato del 50 per cento le concessioni per il gioco online. Invece di investire sul reddito di cittadinanza.
Sulle pensioni janno dato del grillino a Boeri. Quello che ha proposto può essere un primo passo? Non è M5S che chiede di tagliare vitalizi e pensioni d’oro, sono gli italiani che lo chiedono. Quella di Boeri è una proposta timida, ma a quanto pare anche su quella il governo non è d’accordo.
Il reddito di cittadinanza quanto costa, secondo i vostri calcoli? Servono 2 miliardi per ristrutturare i centri dell’impiego e 15 per farlo andare a regime il primo anno. Ci sono tutte le coperture, ma sono la vera ragione per cui non lo vogliono fare: si toccano interessi, dalle autostrade ai gestori del gioco, per reinvestire fondi a favore dei più deboli.
Tanta carne a cuocere, il governo ha fretta... Dicono che debbono esserci solo due letture, quindi la Camera dovrebbe approvare la Stabilità senza modifiche. Se ci proveranno troveranno un’opposizione dura: vogliamo parlare dei costi della sanità, di quelli delle forze dell’ordine del reddito di cittadinanza, dei tagli ai fondi per i lavoratori usuranti e, appunto, della pubblicità dei giochi. Chiedo alla presidente Boldrini di farsi garante di questa esigenza.
Infine Roma. Dove viene agitato il rischio M5S per dar vita ad alleanze alternative. Se vinciamo noi a Roma non ci sarà più quel miliardo di sprechi che c’è ora. Finalmente le tasse dei cittadini andranno nella giusta direzione. Il rischio è restare in questa situazione.
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