In Italia ogni secondo 60 persone tentano la fortuna con un 'gratta e vinci'. Sono, infatti, circa 2 miliardi le cosiddette 'lotterie istantanee' giocate ogni anno, con una spesa di 9 miliardi e 500 milioni, 158 euro per ogni italiano, bimbi compresi. Mentre lo Stato incassa, sempre all’anno, poco meno di 1 miliardo e 500 milioni. Cifre spaventose e preoccupanti riferite dal viceministro all’Economia, Enrico Morando nella risposta all’interrogazione urgente in commissione finanze della Camera di Giovanni Paglia di Sel. Dati in leggero calo negli ultimi tre anni ma che comunque confermano l’invasività di questo tipo di azzardo, diffusissimo soprattutto tra le persone anziane e le donne. Ma che risulta il più 'popolare' anche tra i giovani. Malgrado l’azzardo - e i 'gratta e vinci' lo sono - sia vietato ai minorenni, ben il 38% ci ha giocato almeno una volta, come riporta una recente ricerca di Nomisma e dell’Università di Bologna. E che sia popolarissimo lo confermano, appunto, i dati riferiti dal ministero dell’Economia e forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Lo scorso anno i 'gratta e vinci' venduti sono stati un miliardo e 902 milioni, nel 2013 erano stati 1 miliardo e 970 milioni, nel 2012 si era arrivati a 2 miliardi e 92 milioni. Un leggero calo comune a tutti i settori dell’azzardo, escluse le scommesse e l’on line. Ovviamente sono scese, ma sempre di poco, anche le cifre spese: nel 2012 gli italiani avevano speso il 'gratta e vinci' 9 miliardi e 728 milioni, scendendo nel 2013 a 9 miliardi e 573 milioni e lo scorso anno a 9 miliardi e 403 milioni. Cifre comunque altissime. Così come il gettito per lo Stato passato da un miliardo e 593 milioni del 2012 a un miliardo e 478 milioni del 2013 e un miliardo e 451 milioni del 2014. Numeri che spiegano anche le resistenze a ridurre l’offerta di azzardo. Basti pensare che il primo 'gratta e vinci', che si chiamava 'La fontana della fortuna', istituito nel 1994 con la Legge finanziaria, servì a coprire con l’equivalente di 124 milioni di euro il 'piano salvalavoro' del governo Ciampi. Ora lo Stato incassa più di dieci volte tanto, con 57 tipologie diverse di 'gratta e vinci', che arrivano così a 154 in 21 anni. I 'gratta e vinci' sono l’azzardo tipico italiano. Infatti, come si ricorda nell’interrogazione, «nella classifica il record più raccapricciante del nostro Paese è quello legato alle cosiddette vincite istantanee, che con una percentuale di biglietti venduti pari al 19 per cento, vanta il primato mondiale assoluto». Come denuncia Filippo Torrigiani, coordinatore del gruppo sull’azzardo di Avviso pubblico, l’associazione tra comuni per la lotta alla mafie, «facciamo bene a denunciare e a stigmatizzare la presenza di un numero di macchinette mangiasoldi, impressionante, presenti in Italia, ma sapere che ogni anno, nel nostro Paese, soprattutto le fasce più deboli della società acquistano 2 miliardi di 'gratta e vinci', impegnando 9 miliardi è disarmante. Siamo davvero il 'Paese dei balocchi'. Si tagliano soldi agli enti locali, e poi si decide di promuovere un mercato dell’illusione che giova solo alle tasche di pochi. La misura è colma».