martedì 20 novembre 2012
​L'accusa per don Alberto Barin: abusi sessuali ai danni di sei detenuti e concussione. Indagini partite in estate dalla denuncia di uno di loro.
Il sindacato di polizia: in 17 anni nessuna segnalazione
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Abusi sessuali in cambio di piccoli favori a detenuti stranieri, consumati nel suo ufficio all'interno del carcere di San Vittore. È l'accusa con cui è stato arrestato oggi pomeriggio, su disposizione del gip Enrico Manzi, il cappellano della casa circondariale milanese, don Alberto Barin. Il sacerdote è indagato per violenza sessuale a danno di sei detenuti e per concussione, ha comunicato il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati. Le violenze, secondo le indagini dei pm Daniela Cento e Lucia Minutella, sarebbero avvenute nell'arco di cinque anni, dal 2008 allo scorso ottobre. Le pretese sessuali sarebbero state «il compenso per la fornitura di generi di conforto o per interessamento alla posizione carceraria» di giovani detenuti, tutti extracomunitari. A supporto delle indagini anche i filmati ricavati da telecamere nascoste nell'ufficio del prete.Don Barin, classe 1961, ordinato sacerdote nel 1985, lavorava a San Vittore dal 1997. La sua è stata sempre una voce ascoltata, per il suo impegno al fianco dei detenuti. È stato arrestato nella sua abitazione di piazza Filangeri. A far partire le indagini, in estate, la denuncia di un detenuto africano. La Curia di Milano, scrive in un comunicato il responsabile per le Comunicazioni sociali, don Davide Milani, «esprime il proprio sconcerto e il dolore per l’arresto di don Alberto Barin e per i fatti che al cappellano della Casa circondariale di san Vittore sono contestati. Fin da ora manifesta la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti e la disponibilità alla collaborazione per le indagini».

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