Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, esce allo scoperto e rivendica il proprio ruolo nell'affaire Banca Etruria. "Non ho nulla da nascondere. Mi sono occupato di Banca Etruria come mi sono occupato di Ilva, di Alitalia e tante altre crisi che rischiavano di avere impatti occupazionali, industriali o, come nel caso di Etruria, per i risparmiatori", ha ammesso il ministro in un'intervista rilasciata questa mattina a La Stampa, confermando di aver telefonato alla Banca Popolare dell'Emilia Romagna nel gennaio 2015 (quando era sottosegretario alla presidenza del Consiglio), per chiedere all'allora presidente di Bper, Ettore Caselli, informazioni sulla possibile acquisizione dell'istituto.
Un chiarimento più che un'ammissione di colpa, che lascia spazio a possibili nuovi risvolti con l'entrata in scena di altri illustri protagonisti dell'allora compagine renziana: "E' possibile che anche altri nel governo se ne siano interessati" ha aggiunto infatti il ministro. "Sono di quelli che aveva sul tavolo tutte le crisi aziendali. Il mio ruolo all'epoca era quello di accompagnare i ministri
competenti nella gestione di queste crisi. In questa veste ho chiamato Caselli e ho chiesto informazioni sulle intenzioni di Bper per Etruria. La risposta fu che era stata esaminata ma Bper aveva deciso di non andare avanti. Tutto qua". Nessuno scandalo, insomma, e nessuna ingerenza, soltanto un'iniziativa in linea con il ruolo allora ricoperto. Tanto più che, come ha spiegato ancora Delrio, non c'è stata "nessuna pressione, ma una semplice richiesta d'informazioni".
Spiegazioni che non hanno convinto il Movimento 5 Stelle che, dopo le dichiarazioni di Delrio, ha chiesto a gran voce una commissione d'inchiesta: "Il conflitto d'interessi del governo è sempre più chiaro. Oggi scopriamo che dopo Maria Elena Boschi anche Graziano Delrio si era interessato per salvare Banca Etruria. Un intero governo in movimento per la banca della famiglia Boschi. Basta mezze verità, serve subito approvare la commissione d'inchiesta sulle banche. Solo così sarà possibile ascoltare tutti i soggetti protagonisti delle rivelazioni di questi giorni, fra cui anche Graziano Delrio".
Nel frattempo, sempre ieri, Renzi è entrato in rotta di collisione con i vertici di Bankitalia. Il segretario del Pd, senza citarli espressamente, ha chiesto chiarezza sul ruolo dell’istituto centrale e della Consob nella vicenda Etruria: «Arriverà un giorno in cui si chiariranno le responsabilità a vari livelli», ha detto lasciando intendere un loro coinvolgimento. Affermazioni che hanno generato le reazioni piccate del governatore Ignazio Visco: «La sola cosa che posso dire è che tutto quello che leggo sui giornali che riguarda la Banca d’Italia o è falso o è privo di fondamento, ed è un peccato per i media italiani».