Con 194 voti favorevoli, quaranta astenuti e un solo voto contrario, il
Senato ha approvato definitivamente in secondo lettura il ddl 1917-B sulle
missioni internazionali (primo firmatario, il presidente della Commissione Difesa Francesco Garofali).
"Finalmente - spiega il capogruppo del Partito democratico in Commissione Difesa alla Camera, Antonino Moscatt -, abbiamo un quadro più chiaro e delineato della presenza dei nostri militari nelle missioni internazionali che sosterranno le Nazioni Unite anche negli interventi di stabilizzazione e peacekeeping".
Secondo la maggioranza la legge quadro sulle missioni di pace era ormai necessaria anche tenendo conto del fatto che
l'Italia è il primo
Paese fra quelli occidentali e della Ue per personale impegnato
nelle missioni Onu, il
secondo nelle missioni Nato, dopo gli Usa,
e il
primo per partecipanti nelle missioni Ue. Prevista anche una "norma marò".
Ecco i punti principali della legge approvata:
AUTORIZZAZIONE - Le missioni sono decise dal Consiglio dei
ministri, previa comunicazione al Quirinale, e autorizzate dal
Parlamento con una mozione. I decreti ministeriali che
definiscono gli aspetti concreti, vanno nelle Commissioni
parlamentari competenti per i pareri.
RELAZIONE ANNUALE - Entro il 31 dicembre di ogni anno il
Governo trasmette al Parlamento una relazione su tutte le
Missioni in corso per la autorizzazione a proseguire.
FINANZIAMENTO - nel Bilancio dello Stato viene istituito un
Fondo per il finanziamento delle missioni, la cui entità viene
stabilita nella Finanziaria. La ripartizione tra le varie
missioni avviene attraverso un decreto ministeriale che riceve
il parere delle Commissioni parlamentari.
QUADRO GIURIDICO - La legge definisce il quadro giuridico per
il personale italiano (militari e polizia) delle missioni:
indennità, previdenza, assicurazioni, assistenza, licenze,
riposi, telefono di servizio, ecc.
CODICE PENALE - Ai militari impiegati nelle missioni si
applica il Codice penale militare di pace. La legge detta regole
anche nei casi di aggressioni ai danni del personale italiano
operante nei territori delle missioni.
NORMA MARÒ - viene preso in considerazione anche la
possibilità che si ripeta una vicenda simile a quella dei Marò.
Ai soldati italiani "in stato di prigionia o dispersi"
continuano a spettare le indennità e le provvidenze che avevano
mentre erano operativi.
CONSIGLIERE CIVILE: "può essere previsto il conferimento
dell'incarico di consigliere per la cooperazione civile del
comandante militare italiano del contingente internazionale".
Inoltre "nei casi di urgenza, per sopperire a esigenze di prima
necessità della popolazione locale, compreso il ripristino dei
servizi essenziali, i comandanti dei contingenti militari che
partecipano alle missioni internazionali possono essere
autorizzati a disporre interventi, acquisti o lavori da eseguire
in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità
generale dello Stato" analogamente a quanto fa la Protezione
civile in Italia in occasione delle calamità.
COPASIR: per la legislatura in corso il Copasir è integrato
da un deputato e un senatore. Questo risolve il problema
dell'esclusione di FI dal Comitato per la sicurezza.