La partecipazione degli elettori non crolla ma continua il declino; l'astensionismo è aumentato rispetto al turno comunale precedente e ha colpito maggiormente i capoluoghi del Centro-Nord e le grandi città.  È il quadro che emerge dall'analisi del voto di ieri in 25 Comuni capoluogo fatta dall'Istituto Cattaneo di Bologna. In molte grandi città è andato a votare poco più di un elettore su 2. La partecipazione rallenta la caduta nei centri medio-piccoli del Sud Italia, mentre entra fortemente in crisi nelle grandi città e al Nord. E questo avviene anche nelle aree da sempre partecipative come l'Emilia-Romagna. L'analisi mostra che per i 25 comuni capoluogo interessati dal voto amministrativo di domenica il tasso di partecipazione risulta complessivamente del 57,6%, quasi il 5% in meno della precedente tornata. Forte la variabilità dei dati tra il massimo di Benevento (78,5%) e il minimo di Trieste (53,4%). Ai primi dieci posti della partecipazione si collocano quasi solo città del Centro-Sud: il 70% di votanti è stato superato anche a Cosenza (72,4%), Crotone (71,2%), Caserta (70,9%) e Latina (70,1%). In coda Napoli (54,1%), Milano (54,7%, con un tracollo del 13% rispetto a 5 anni fa), Varese (55,9%) e Torino (57,2%), Roma (56,2%). Complessivamente nei capoluoghi del Sud la partecipazione è stata maggiore che al Centro-Nord: 60% contro il 56,7% al Nord e il 57,4% al Centro. Tra le grandi città, il calo è stato maggiore a Milano seguita da Bologna (-11,7%) Torino (-9,3%). Brusco calo anche a Ravenna e Rimini (-10%). In controtendenza Roma, con partecipazione cresciuta di 3 punti, ma va ricordato che le comunali precedenti si erano tenute pochi mesi dopo le elezioni politiche e con tassi di partecipazione particolarmente bassi.