mercoledì 14 novembre 2012
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Da soccorritore ad alluvionato. Roberto Trucchi, 52 anni, sposato e padre di due figlie, dallo scorso 23 giugno presidente della confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, vive ad Albinia, una comunità di 2.500 anime, frazione di Orbetello. Lunedì, all’alba, indossata la casacca della locale Misericordia, si trovava nella centrale operativa comunale allestita all’interno del palazzo civico. I mezzi della Misericordia parcheggiati fuori dalla rimessa, pronti ad intervenire, i confratelli volontari allertati. Poi l’Albegna ha spaccato un argine, anche i vicini corsi d’acqua sono esondati. E il paese si è trovato sott’acqua. La casa di Roberto Trucchi è al primo piano, acqua e fango si sono fermate poco più in basso. Quell’appartamento si è aperto a familiari e conoscenti. Sono salite su anche alcune persone che lavoravano in un vicino supermarket e che rischiavano di essere travolte. «Nel nostro appartamento ci siamo ritrovati in sedici», racconta il presidente delle Misericordie.Senza acqua, né luce, le ore che sono seguite alla esondazione sono trascorse tra molte preoccupazioni. «Ma anche nel conforto di tanti volontari che, in mille modi, ci sono stati vicini. A tutti loro va il mio grazie». Tra questi, anche i confratelli delle Misericordie della Toscana: volontari sono arrivati da Grosseto, Siena, San Vincenzo (Livorno); i "colleghi" di Quarrata hanno portato un gommone.Mezzi anfibi ed elicotteri hanno raggiunto le persone isolate nelle loro case. Alcune si erano rifugiate sui tetti, altre barricate ai piani alti. La chiesa del paese è divenuta un punto di riferimento per gli sfollati, da lì in molti sono stati portati ad Orbetello dove è stato allestito un centro di accoglienza.Racconta Alberto Corsinovi, responsabile delle Misericordie della Toscana, di ritorno a Firenze dopo essersi recato con il fuoristrada nelle zone alluvionate: «Situazione drammatica, c’è acqua ovunque. Ma noi non li lasceremo soli».Gianluca Staderini in queste ore è al timone delle operazioni di soccorso. «Difficilmente potrò dimenticare il volto riconoscente di una donna di 96 anni, protetto da una pezzuola intrisa d’acqua, quando siamo arrivati nella sua casa. E, con il suo, quello di decine di altre donne e bambini, che difficilmente avrebbero potuto trascorrere la notte nella loro abitazione».Gianluca ed i "suoi" ragazzi sono svegli da tre giorni («fortuna abbiamo un buon thermos dove teniamo il caffè»). Nessun problema per l’approvigionamento: dalla mensa dell’ospedale arriva un pasto caldo anche per i volontari.Nelle ore in cui scriviamo la situazione pian piano è in via di miglioramento. Il centro di Albinia è stato liberato quasi completamente dall’acqua. Nella zona industriale, proprio dove abita il presidente nazionale delle Misericordie, però, il fango è ancora ad un metro di altezza.Il buio è arrivato presto, i gruppi elettrogeni allestiti dalla protezione civile illuminano solo alcuni luoghi strategici.  Un’altra notte di disagio attende chi è rimasto.
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